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PATTI – Il vescovo mons. Giombanco ha incoronato l’effigie della Beata Vergine del Rosario di Pompei donata dalla famiglia Galvagno nel febbraio 2020.

PATTI – Il vescovo mons. Giombanco ha incoronato l’effigie della Beata Vergine del Rosario di Pompei donata dalla famiglia Galvagno nel febbraio 2020.
Ottobre 08
16:01 2021

Il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha presieduto, nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, la celebrazione eucaristica durante la quale ha incoronato l’effigie della Beata Vergine del Rosario di Pompei donata dalla famiglia Galvagno nel febbraio 2020, rispettando l’espresso desiderio della compianta Rosaria Galvagno, deceduta nel 2019, affinchè il suo ricordo e quello del figlio Nuccio Passaniti, morto nel 2015, potessero rimanere indelebili nel tempo, insieme alle loro preghiere e alla loro profonda devozione mariana.

“La famiglia Galvagno – ha spiegato all’inizio della celebrazione il parroco del “Sacro Cuore di Gesù”, don Giuseppe Di Martino – ha desiderato impreziosire ulteriormente il simulacro, facendo dono delle corone”.

Corone che, dopo l’omelia, monsignor Giombanco ha posto sul capo di Gesù Bambino e della Madonna. Proprio nell’omelia, il vescovo si è soffermato principalmente sulla preghiera del Rosario, “una preghiera dolce, semplice,– ha sottolineato -, una preghiera di contemplazione, di compassione e partecipazione, di testimonianza e di imitazione, di percorso dai misteri al Mistero”.

“Recitiamo il Rosario – ha chiesto – solo per devozione o perché coinvolge il cuore ? i misteri, infatti, riassumono tutta la vita di Gesù, nella quale pure Maria è stata pienamente coinvolta”. 

“Nella statua – ha concluso monsignor Giombanco – Maria consegna il Rosario a Santa Caterina e Gesù Bambino a San Domenico. Stasera, simbolicamente, è come se lo consegnassero a ciascuno di noi”.

Nicola Arrigo

 
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