PATTI – I giovani della diocesi si sono “incontrati” on line con il vescovo Giombanco.
La pandemia, sia pur vissuta spesso come una “gabbia”, non ha spento l’entusiasmo dei giovani della diocesi di Patti che, impossibilitati a farlo in presenza, si sono “incontrati” on line con il vescovo monsignor Giombanco, per pregare e riflettere insieme su un brano della Lettera di San Paolo ai Romani.
“Chi ci separerà dall’amore di Cristo ?” è stato il leit motiv dell’incontro, organizzato dall’Equipe di Pastorale Giovanile, diretta da don Giuseppe Di Martino, il qale ha ringraziato il Vescovo “per la sua continua attenzione verso tutti i giovani della diocesi. In questo periodo in cui non ci possiamo incontrare fisicamente, ce le stiamo inventando tutte per percorrere ugualmente un cammino insieme”.
Indubbiamente, anche la comunità cristiana è stata ed è “limitata” dalle restrizioni, indubbiamente è stato ed è un “tempo drammatico” per tutti, ma, come sottolineato da monsignor Giombanco nelle risposte alle domande poste dai giovani, “sebbene questo tempo abbia segnato le nostre vite e spento in tanti la speranza, noi troviamo la risposta nella fede e proprio in quella speranza che nasce dall’amore verso Dio”.
Si tratta, però, – ha aggiunto il Vescovo – anche di un momento fecondo per scegliere e vivere l’essenziale. Prima facevamo tante cose con disinvoltura, ora ci sentiamo ristretti nella nostra libertà. E’, dunque, necessaria la stabilità della nostra relazione con Dio, di una speranza che ci apre al futuro – specie voi giovani – perché Dio, attraverso gli eventi, ci educa, e mentre ci educa, ci ama”.
Tempo di restrizioni, di difficoltà, di rinunce, “ma abbiamo capito – ha insistito monsignor Giombanco – quanto sia importante il tempo che ciascuno di noi può dedicare agli altri. Questo fa nascere in noi la speranza di poter dare il meglio di noi stessi, a patto che siamo sintonizzati con Dio. Se lo incontriamo e aiutiamo gli altri ad incontrarlo, percepiamo come il Signore non ci abbandoni mai e la nostra vita sarà abitata dalla sua presenza”.
Proprio sull’”abitare” ha insistito il Vescovo: “Abitare non ci fa scendere nell’abitudinarietà, ci fa aprire nuove prospettive, ci fa esprimere tutte le nostre ricchezze. Le grandi prove preparano sempre grandi gioie, senza scoraggiarci mai”.
Rispondendo poi a un giovane che gli chiedeva come sia possibile “fare la volontà di Dio in una situazione così difficile”, il Vescovo ha rimarcato che “non è facile abbandonarsi alla volontà di Dio. Ogni volontà è sempre preceduta da una promessa; accogliere la volontà di Dio significa accogliere la sua promessa che non ci abbandonerà mai e che segue i passi del nostro cammino. Questo dobbiamo non solo crederlo, ma anche testimoniarlo, specie a chi ha perso la speranza”. Da qui l’esortazione “ a saper leggere con fecondità gli eventi della storia: passerà il buio di questa notte e vedremo l’alba di un nuovo giorno. Percepire che Dio ci ama ci fa affrontare ogni difficoltà, anche la più grande; anzi, essa diventa risorsa e prospettiva di vita. Non si può dire che Dio abbia piacere del male; Lui è infinita bontà e dal male sa trarre una fonte di vita nuova”.
Ribadendo che “mi manca la vostra presenza perché siete segno di vitalità nella nostra Chiesa” e auspicando “di poterci incontrare presto e abbracciarci”, monsignor Giombanco ha “chiesto” ai giovani di “credere che niente potrà mai separarci da Gesù”: “Aprire il vostro cuore al Signore, fate in modo che Egli possa alimentare la vostra vita e ogni giorno possiate riscoprire la vostra esistenza come dono grande e degno di essere vissuto in qualsiasi situazione”.
Nicola Arrigo
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