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PATTI – Finanziato il progetto di recupero strutturale dell’ex ospizio Sciacca Baratta

PATTI – Finanziato il progetto di recupero strutturale dell’ex ospizio Sciacca Baratta
Aprile 16
17:59 2020

Il centro storico di Patti si avvia a raggiungere un altro prestigioso traguardo con il recupero strutturale di un altro storico edificio, intitolato al barone Emanuele Sciacca Baratta, il quale “con testamento del 20 ottobre 1859, aveva legato un vistoso patrimonio perché fosse eretto un ospizio, ossia albergo di beneficenza, in favore di poveri mendici che avevano oltrepassato l’età di anni settanta”.

La struttura, adesso di proprietà comunale, quasi attaccata a Palazzo dell’Aquila, che si affaccia sull’omonima via che conduce alla Cattedrale e al Palazzo Vescovile, era stata dichiarata inagibile dopo il terremoto del 15 aprile 1978 e rischiava di fare la fine di tanti altri edifici privati .

Il suo recupero si aggiunge a quello del complesso monumentale San Francesco, della chiesa parrocchiale Sant’Ippolito, del complesso Sacra Famiglia, del Palazzo Baratta, della Capitania, edifici, tutti storicamente importanti, ricadenti a brevissima distanza dallo Sciacca Baratta.

Dopo una lunga attesa di quasi dieci anni, la Regione – Assessorato dell’Economia, Dipartimento Bilancio e Tesoro – ha finanziato il progetto con la somma di 1.242.658,92 euro.

Era stato l’allora sindaco Giuseppe Venuto, autorizzato dalla giunta municipale, a presentare istanza di partecipazione al bando di cui all’avviso pubblico della Regione di presentazione di progetti per la costituzione di un parco progetti regionale volto all’individuazione di interventi di carattere straordinario per investimenti negli Enti Locali, da finanziare con parte delle risorse della Linea d’azione 7.1 del Programma Attuativo Regionale FAS 2007/2013, riservato ai comuni con popolazione inferiore a trentamila abitanti.

Il progetto, redatto dall’Ufficio Tecnico del comune, nell’ambito del Proust Valdemone, prevedeva il costo complessivo dei lavori in 1.700.000 euro. Successivamente, nel 2014, era stato l’attuale primo cittadino, Mauro Aquino, a seguito dell’appello a tutti i sindaci del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione della Festa della Repubblica, a segnalare l’immobile in questione “sito – scriveva all’epoca – nel centro storico, che si trova in precarie condizioni di manutenzione e minaccia ormai la rovina, costituendo anche grave pericolo per la privata e pubblica incolumità”.

Nicola Arrigo

 
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