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BROLO – Workshop “A ciascuno le sue trappole”. Come uscire dalla tua mente ed entrare nella tua vita

BROLO – Workshop “A ciascuno le sue trappole”. Come uscire dalla tua mente ed entrare nella tua vita
Ottobre 30
09:45 2015

Ha suscitato un’ ampia partecipazione da parte della collettività e numerosi consensi il Workshop tenuto a Brolo (me) , Domenica 25 Ottobre , presso la sala Rita Atria “A ciascuno le sue trappole”. Come uscire dalla tua mente ed entrare nella tua vita.

L’evento si colloca all’interno di un vasto programma di iniziative organizzate in occasione del mese del benessere psicologico dal Gruppo Workshop_003 Area Tirreno Nebrodi, con l’intenzione di far conoscere più da vicino la psicologia e le sue aree di applicazione e per chiarire meglio le competenze e le funzioni delle varie professionalità che ruotano attorno al mondo della psicologia. I lavori sono stati aperti dal Sindaco di Brolo Irene Ricciardello e dall’Assessore alle politiche Sociali Marisa Briguglio le quali hanno sottolineato l’importanza di smantellare gli stereotipi che ancor oggi esistono sulla figura dello psicologo, confusa spesso con quella dello psichiatra, e la rilevanza delle scienze psicologiche per il miglioramento della qualità di vita e del benessere psicologico in generale.

Nell’ambito del Workshop, attraverso un percorso ricco di esercizi, video, e metafore la dottoressa Beneficio Antonella e la Dott.ssa Simona Mosca hanno illustrato ai partecipanti i processi sottostanti la sofferenza psicologica umana e le strategie e le tecniche che possono aiutare ad affrontare le difficoltà che ognuno di noi può incontrare nei diversi momenti e fasi della propria vita. Il modello proposto dalle due professioniste si fonda sui principi della Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno sviluppatosi negli ultimi anni in seno alle Terapie Cognitivo Comportamentali di Terza Generazione. Tale modello di psicoterapia, basato su solide basi scientifiche e rivelatosi efficace con molti disturbi, concepisce la sofferenza psicologica come una normale e inevitabile componente della condizione umana e il controllo delle esperienze dolorose come la vera causa della sofferenza.

“L’approccio umano – spiega la dott.ssa Beneficio Antonella – alla risoluzione dei problemi può essere definito come: “se non ti piace qualcosa, pensa come sbarazzartene, e poi sbarazzatene”. Cosi se si brucia una candela del motore della macchina, la sostituiamo con una nuova, se il lavandino della cucina perde lo aggiustiamo. Ma se noi applichiamo questa strategia ai problemi con il nostro mondo interno, fatto di pensieri ed emozioni, spesso fallisce e ci intrappola in situazioni che producono ulteriore sofferenza, limitando la nostra libertà di scegliere e il nostro comportamento, impoverendo la nostra vita.”

Per dirla in breve gli essere umani giocano una partita “truccata” in cui la mente stessa, un meraviglioso strumento di cui la natura ci ha dotato per capire e gestire l’ambiente che ci circonda, si rivolta contro chi l’ospita. Molti degli strumenti cognitivi e linguistici, che utilizziamo per risolvere i problemi quando ci rapportiamo al mondo esterno, diventano infatti inefficaci e controproducenti quando li applichiamo alla nostra personale sofferenza interiore. Questo vuol dire che dobbiamo rassegnarci ad arrancare attraverso la vita soffrendo?
“No” – spiega la dott.ssa Mosca – c’è una bella notizia”. Infatti se è vero che non abbiamo controllo sulle nostre emozioni e sui nostri pensieri è possibile imparare a rapportarsi in modo diverso ad essi, attraverso la pratica della Mindfulness. Con il termine Mindfulness si fa riferimento ad un atteggiamento di apertura e disponibilità non giudicante nei confronti delle esperienze interne, che ci permette di non perderci nei ricordi dolorosi del passato o nelle preoccupazioni spaventose per il futuro e di vivere pienamente e consapevolmente il presente, mettendo in pratica azioni efficaci che ci permettano di andare verso ciò che per noi è importante”.

Alla fine del workshop i partecipanti ai quali è stata data la possibilità di sperimentare alcuni esercizi finalizzati a testare e migliorare le proprie abilità di Mindfulness, hanno espresso la voglia di approfondire ulteriormente il percorso formativo.

 

 

Redazione da comunicato

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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