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PATTI – Alle feste in onore di santi, patroni e non, quest’anno, nel territorio tirrenico-nebroideo ”più sindaci per tutti”.

PATTI – Alle feste in onore di santi, patroni e non,  quest’anno, nel territorio tirrenico-nebroideo ”più sindaci per tutti”.
Agosto 31
20:31 2023

Come sempre, l’estate è caratterizzata, nel territorio tirrenico-nebroideo, da una serie di feste in onore di santi, patroni e non, o della Madonna con vari titoli.

Sono “ricorrenze” che esprimono una forte devozione popolare, un irrinunciabile legame con la propria terra e le proprie radici (tanti programmano le ferie proprie in coincidenza della festa di paese).

Feste che richiamano tanta gente anche “da fuori” che, magari, si sposta non tanto per la messa solenne o per la processione, ma solo per il desiderio di “far festa”, per fermarsi alle bancarelle, per assistere allo spettacolo del cantante, del cabarettista o di chiunque altro “riempia” il cartellone. 

Quest’anno come non mai ci ha colpito un particolare: a tante feste hanno partecipato, con tanto di fascia tricolore, parecchi sindaci – a prescindere dal colore politico, ammesso che esista ancora –  dei vari comuni (non solo quello direttamene interessato), con l’immancabile posto riservato nelle prime file.

Al di là della loro devozione e della loro fede, spesso è parsa più una “passerella”, quasi una forma di spettacolarizzazione della festa, un’occasione per “farsi notare”.

Probabilmente hanno solo risposto, cortesemente, ad un invito loro rivolto. Lo si è evinto dalla “forma” di partecipazione alla celebrazione della messa e, in alcuni casi, alla processione, dove, spesso, purtroppo, la chiacchiera ha preso il sopravvento. Si sarà magari trattato di impellenti questioni politico-amministrative, un sindaco ne avrà approfittato per chiedere lumi al collega su leggi, decreti, finanziamenti; magari si saranno raccomandati insieme a Gesù Cristo, al santo o alla Madonna, affinchè possano concludere senza intoppi la legislatura e tutto possa filare liscio; magari hanno inteso tutto come una sorta di rimpatriata estiva, prima di rituffarsi nelle quotidiane questioni e burocrazie; magari si saranno fatti bene i conti in modo tale che, al momento delle elezioni, potranno sbandierare di essere “più cattolici del  Papa”.

E avranno sicuramente modo di “ritrovarsi” ancora, visto che di feste, in giro, ce ne saranno altre.

Qualcuno se l’è fatte proprio tutte, più presente dei “caliari”. Speriamo che la stessa presenza, non solo fisica, venga dimostrata a favore dei cittadini che, spesso, nei propri paesi, hanno bisogno non solo di devozione ma di….veri miracoli !

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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