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PATTI – 41 anni dopo, Padre Angelo Costanzo, lascerà la guida della comunità di “San Nicolò di Bari”. Indubbiamente è stato e sarà ancora un’istituzione per la città.

PATTI – 41 anni dopo, Padre Angelo Costanzo, lascerà la guida della comunità di “San Nicolò di Bari”. Indubbiamente è stato e sarà ancora un’istituzione per la città.
Novembre 22
17:34 2023

Quando un sacerdote rimane alla guida di una comunità parrocchiale per oltre 41 anni altro che impronta che lascia ! Lascia un segno indelebile, lascia se stesso ! Padre Angelo Costanzo, che ha guidato la comunità di “San Nicolò di Bari” dal 2 luglio 1982 ha presentato le dimissioni al vescovo monsignor Guglielmo Giombanco, che le ha accettate, per cui dal 7 gennaio gli subentrerà il nuovo parroco, don Leonardo Maimone.

Anche padre Angelo, indistruttibile, “resistente” ad ogni acciacco della vita e dell’età, capace, a volte, di andare oltre il limite umano, ha fatto un “passo” importante, rendendosi conto che, giocoforza, non sarebbe potuto essere più come prima, essendoci stati alcuni “campanelli d’allarme” per la sua salute che, ovviamente, non gli consentono più di svolgere la sua zelante attività pastorale.

Indubbiamente padre Angelo è stato e sarà sicuramente ancora un’istituzione per la città.

Quando arrivò nella parrocchia di San Nicola, assieme alla inseparabile sorella Teresa, non era per niente facile entrare nel “cuore” dopo l’esperienza con i Missionari Oblati di Maria Immacolata che avevano retto la comunità per oltre trent’anni; non era per niente facile “ripartire” con la chiesa, la canonica ed i locali parrocchiali seriamente danneggiati dal terremoto del 1978.

Eppure lui, con la sua semplicità, la sua giocosità, la sua spontaneità, il suo sapersi “fare prossimo”, soprattutto agli ammalati (quanti ne ha visitati, a quanti ha portato la misericordia di Dio e il Pane eucaristico, quanti ne ha accompagnati negli ultimi istanti della vita), ci è riuscito, diventando un punto di riferimento.

Ha “accompagnato” la crescita di tante generazioni di ragazzi e giovani, anche attraverso l’insegnamento della Religione Cattolica nell’istituto “Pirandello”; chi scrive è tra coloro che, indubbiamente, hanno ricevuto tanto da lui, testimone di un infinito amore alla Chiesa, all’Eucarestia, alla preghiera, alle opere di carità.

Un sacerdote capace di farsi ragazzo con i ragazzi e giovane con i giovani, specialmente quelli che frequentavano in pianta stabile “u chianu i Santa Nicola”. Quelli con i quali ha messo su tante iniziative, tra cui, sicuramente, la più entusiasmante, coinvolgente ed apprezzata è stata la sacra rappresentazione “Jesus”. E ancora Festival degli stonati, Festival canori, tornei di ping pong, negli ultimi anni la Via Crucis vivente e tante, tante altre attività per tutte le età, che, per un lungo, bel periodo di tempo, hanno fatto della parrocchia di San Nicola un punto di riferimento per tutta la città.

Quanti momenti conviviali, di svago, di gite trascorsi insieme; per molti di noi le salette attigue alla chiesa erano “una seconda casa”, dove curare la formazione spirituale ma anche vedere insieme le partite (la domenica sera, con Tele + c’era il pienone), giocare a tombola, organizzare qualsiasi attività, così come il salone parrocchiale, dove giocare a ping pong, al calcio balilla, al biliardo, fare le prove di “Jesus”; lui sempre a “tenere banco” con le sue “uscite” che, spesso, suscitavano tanta ilarità, lui a raccontare esperienze di vita e a ripetere i segreti per “vivere a lungo”, lui sempre avanti a guidare il gruppo con l’immancabile cartellone o striscione indicante la parrocchia o la diocesi, lui a cui bastava poco per entrare nel cuore, come quando, ad esempio, intonava il suo proverbiale “E tirollalelero”; quante risate con le sue parole o nomi e cognomi storpiati.

Non ha mai fatto mancare, con la passione e la tenerezza di un papà, esortazioni ad una vita cristiana seria, fatta di quotidianità, di preghiera, di sacramenti, di pratica del Vangelo, di servizio al prossimo.

Tante le sue frasi rimaste scolpite nella mente, da “auguri toto corde” a “i fiori immarcescibili da deporre sulle tombe dei nostri cari” a “familia vestra crescat, vivat, floreat”, “la pagina del Vangelo alquanto significativa e ricca di insegnamenti” e tante altre.

In definitiva, padre Angelo resterà sempre una “presenza” nella storia della comunità di San Nicola e della città di Patti ed è doveroso rivolgergli un grande grazie per tutto quello che ha detto, fatto, dato.

E, mutuando un suo modo di esaltare qualcuno, diciamo pure noi: “Per padre Angelo ibi ibi urrà” !

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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