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TINDARI – Minacce e insulti al dipendente della ditta “Giardina Viaggi”. Necessari maggiori controlli

TINDARI – Minacce e insulti al dipendente della ditta “Giardina Viaggi”. Necessari maggiori controlli
Maggio 02
14:24 2015

“Vaiu supra a machina a pigghiari u cuteddu”, “Vegnu cu un biduni di benzina e ti mettu focu ”. Suonano più o meno così le minacce ricevute ieri da un dipendente della ditta di trasporti che espleta il servizio navetta dal parcheggio di Locanda al santuario del Tindari. Succede anche questo in una normale domenica di maggio, con tanti turisti in visita al colle sacro, tra cui i soliti facinorosi, gli arroganti, quelli che pensano di poter fare il bello e cattivo tempo. Tanto a Tindari non c’è nessuno che controlla, anche perché un addetto alla sicurezza non lo si trova nemmeno col lanternino. E se poi accade, com’è accaduto ieri, che due donne si strappino quasi i capelli per un posto a sedere? Pazienza, normale amministrazione. E invece no, altro che normale amministrazione: chi vive, lavora o semplicemente si reca in visita a Tindari pretende sicurezza, pretende controlli discreti ma efficaci, pretende la presenza costante di qualcuno che sia in grado di intervenire quando accadono episodi come quello di ieri. Domenica prossima, 10 maggio, Tindari sarà presa d’assalto da migliaia di srilankesi in pellegrinaggio. Gente dal carattere mite, sia beninteso, ma l’enorme affluenza richiede un minimo di controllo. Speriamo che di competenza accolga il suggerimento.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.