SAN PIERO PATTI – Il Centro di accoglienza per migranti frammenta la comunità
Il civico consesso sampietrino, che si riunirà domani mercoledì 31 dicembre alle ore 10:00, tornerà nuovamente ad affrontare l’argomento relativo alle sorti della Casa di riposo comunale Villa Marià e, di conseguenza, anche la possibile nascita in paese di un Centro di accoglienza di extracomunitari.
La seconda ipotesi è direttamente collegata alla prima questione in quanto l’imprenditore orlandino Cono Galipò – presidente della Cooperativa Servizi sociali che ha in gestione l’istituto sino alla fine del 2014 – al fine di risanare la difficile situazione economica in cui versa la struttura e continuare così a garantire servizi e posti di lavoro almeno per i prossimi tre anni – ha proposto lo all’Amministrazione Trovato di istituire, in una parte di Villa Marià e delle ex scuole elementari delle frazioni Sambuco e Balze- un Centro d’accoglienza di soggetti e famiglie extracomunitarie, in modo tale da coprire le perdite con i nuovi incassi. Nell’ultimo mese un’apposita commissione ha scandagliato tale proposta e gli esiti delle valutazioni e delle conclusioni a cui si è giunti verranno presentate in Consiglio Comunale mercoledì.
L’argomento Villa Marià così come la possibile nascita del Centro, ha frammentato e surriscaldato gli animi dei sampietrini, dividendoli tra contrari e sfavorevoli.
Molte le critiche, inoltre, circa le modalità di gestione della questione che avrebbe dovuto essere discussa innanzitutto con la cittadinanza. Infatti, se da un lato l’intero paese palesa la volontà di salvare Villa Marià dall’altro, non di certo per pregiudizi razziali o perché contrari ai principi dell’accoglienza, sono parecchi i dubbi e le perplessità circa la possibile istituzione del Centro destinato a 30 migranti.
Incertezze rafforzate anche dagli innumerevoli episodi negativi che si sono registrati in vari altri centri di accoglienza, imputabili sia alla poca trasparenza della gestione delle Cooperative sia ai precari equilibri creatisi tra le comunità locali e gli extracomunitari.
La Cooperativa, nel caso in cui venisse accolta la proposta del presidente Galipò, così come gli amministratori locali saranno in grado di gestire e garantire la convivenza pacifica tra gruppi razziali diversi ed istituire progetti ad hoc che consentano l’inclusione, anche temporanea, nel tessuto socio- culturale del paese dei migranti al fine di non ghettizzarli e renderli parte integrante di San Piero Patti? Tanti i dubbi, quindi, che attendono chiarimenti.
Sara Gaglio