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SAN PIERO PATTI – A tutela del dialetto l’Amministrazione Comunale sostiene iniziativa riconoscimento del gallo-italico in Sicilia.

SAN PIERO PATTI – A tutela del dialetto l’Amministrazione Comunale sostiene iniziativa riconoscimento del gallo-italico in Sicilia.
Aprile 22
10:00 2022

Il comune di San Piero Patti è uno dei centri della Sicilia di parlata gallo-italica, ancora in uso non solo fra gli anziani ma anche fra  molte fasce della popolazione. Inoltre, ha da sempre  adottato iniziative volte alla valorizzazione della sua parlata, promuovendo e patrocinando anche la  pubblicazione di testi scientifici,  letterari ed  etno – culturali e le scuole del paese, ormai da molto tempo, hanno avviato iniziative spontanee a difesa della propria identità linguistica  e culturale. 

A tutela del dialetto e delle comunità gallo-italica, il senatore Fabrizio Trentacoste ha presentato al Senato il DDL. 1940  per il riconoscimento del gallo-italico in Sicilia che prevede, sostanzialmente, una” modifica all’art.2 della Legge 482 del 15 dicembre 1999: norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche da tutelare e minoranze comunità gallo italiche presenti in  Sicilia fra le quali spicca San Piero Patti.

Tra l’altro, un chiaro riferimento alla tutela delle minoranze linguistiche si trova anche  all’articolo 6 della nostra Costituzione.

Partendo da tali considerazioni, la giunta municipale di  San Piero Patti, presieduta dal sindaco Salvino Fiore, ha adottato una delibera di “sostegno al  n.1940 di modifica dell’art.2 della Legge 482/1999 presentata dal senatore Trentacoste”, considerando che questo riconoscimento costituisce un segno importante, un impulso da parte del mondo politico da dare a tutti i giovani.

Pertanto – si sottolinea nel testo della delibera di giunta –  ha deliberato di sostenere l’iniziativa del senatore Trentacosta;  auspica, inoltre, che “il  1940 venga presto incardinato nella Settima Commissione Cultura del Senato della Repubblica per essere al più presto portato all’esame e approvazione dello stesso”.

Nicola Arrigo

 
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