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SAN PIERO PATTI – A 14 anni il primo set televisivo in “Prima che la notte” il Film biografia del cronista Pippo Fava su RaiUno

SAN PIERO PATTI – A 14 anni il primo set televisivo in “Prima che la notte” il Film biografia del cronista Pippo Fava su RaiUno
Maggio 22
12:23 2018

A primo acchito lo vedi, esile e con i suoi capelli a punta, e pensi di aver di fronte uno dei tanti teenager dei nostri giorni. Poi, appena apre bocca, il dubbio ti sorge: ma ha davvero soli 14 anni questo concentrato di ironia, presenza scenica e loquacità inaspettata, data la sua giovanissima età? La risposta è sì.

Il sampietrino Antonio Cartaregia – che ad oggi frequenta la terza media dell’Istituto comprensivo di San Piero Patti – è davvero un ragazzo che possiede già delle spiccate doti, soprattutto teatrali, che gli hanno consentito di raggiungere già piccoli ma significativi traguardi nel campo che lui sembra già amare: la recitazione.

Senza andare lontano, sono diverse le sue partecipazioni a manifestazioni, ad esempio Tindari Teatro Giovani, che nell’hinterland, e non solo, lo hanno visto calcare le scene. Ed adesso, Antonio, ha fatto quel passetto in più che gli ha permesso di approdare sul suo primo set televisivo nelle vesti di una delle comparse del film “Prima che la notte”.

La pellicola, che andrà in onda mercoledì 23 maggio su RaiUno alle 21:35, è diretta da Daniele Vicari ed è la biografia del cronista Pippo Fava, nato nel 1925 a Palazzolo Acreide, e morto a Catania, a soli 58 anni, per mano della mafia.

Come raccontano le fonti, Fava – interpretato dall’attore Fabrizio Gifuni – è stato un’ artista poliedrico oltre che un grande cronista del suo tempo. Nel 1980 gli viene affidata la direzione, a Catania, della testata “Il Giornale del Sud” (ribattezzato nel film “Il Giornale del Mezzogiorno”) e, praticando un’ idea di giornalismo libero da ogni costrizione, crea una vera e propria scuola di giornalismo insieme a giovanissimi praticanti che daranno vita al mensile “I siciliani”: pagine che per anni raccontano la verità sulla presenza della criminalità organizzata in una città siciliana sotto baluardo del clan Santapaola. Per le sue inchieste scomode, Fava viene ucciso il 5 gennaio del 1984.

Una storia, quindi, che – già presentata in anteprima al Bif&st di Bari lo scorso 27 aprile – rappresenta una pellicola “di denuncia” simile, negli intenti, a quella di un’altra vittima di mafia: Peppino Impastato che rivive ne “I cento passi” di Marco Tullio Giordana.

E’ lo stesso Antonio che ci racconta del suo incontro con il regista: “ ho avuto il piacere di conoscere un aiuto regia nel maggio del 2017 in un chiosco nel centro di Catania. Fu lei, poi, a scegliermi quale comparsa per delle scene che ho condiviso con altri ragazzi. Le riprese si sono svolte, sempre nel capoluogo etneo, a fine luglio dello stesso anno. Pur essendo in piena estate, ricordo di aver girato – per circa un’ora – con un maglione di lana per esigenze di copione. Caldo, tanto caldo! Ed anche tanta emozione perché, nonostante la mia presenza in scena sia breve, quest’esperienza mi ha dato l’opportunità di vivere, in presa diretta, la magia dei set televisivi, di iniziare a muovere qualche passo nel mondo della recitazione proprio all’interno di un film che racconta la vita di un grande e valoroso uomo ucciso per il coraggio delle sue idee. Ho vissuto questo momento con tanto divertimento e, al di là delle mie aspettative future, sono già soddisfatto e felice perché amo la recitazione e lo spettacolo in genere”.

Ed allora: tutti sintonizzati mercoledì 23 ( giorno in cui ricorre l’anniversario della tragica scomparsa dell’indimenticato giudice Giovanni Falcone, assassinato nel ’92 nella strage di Capaci) per vedere il sorriso sornione del giovane “ attore” sampietrino che, auspichiamo, faccia ancora parlare di sé.

 

 

Sara Gaglio

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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