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SAN FRATELLO – Denunce e sequestri di bestiame

SAN FRATELLO – Denunce e sequestri di bestiame
Giugno 21
12:33 2015

I carabinieri della compagnia di Santo Stefano di Camastra e in particolare i militari delle stazioni di Caronia e San Fratello hanno denunciato alla procura della repubblica di Patti tre allevatori titolari di aziende, che sono state sottoposte a verifica. Si tratta di controlli quasi simultanei effettuati negli ultimi due giorni dai carabinieri nella zona di Caronia, finalizzati a garantire i consumatori sulla provenienza della carne che poi finisce a tavola.
L’ attività è stata svolta, in un caso, – quello che interessava l’allevamento di D.G. cl.1965. – d’iniziativa a seguito del fatto che quest’allevatore, qualche giorno prima e per l’esattezza l’11 giugno scorso, si era recato alla stazione dei carabinieri di San Fratello, per denunciare lo “smarrimento” di 85 bovini. La denuncia non era passata inosservata, sia per la scelta di essere effettuata in una stazione dei carabinieri non territorialmente competente, sia per la stranezza in sé che presentava il fatto di smarrire tanti animali di grossa taglia.
Tutto ciò induceva i militari dell’Arma ad effettuare il controllo della ditta. Così, il 18 giugno successivo, congiuntamente ai veterinari dell’Asp di Sant’Agata Militello, si è passati al setaccio del bestiame dell’azienda zootecnica. Veniva avviata attività di verifica di ciascun capo sia sotto il profilo veterinario che sotto il profilo della rispondenza dei capi.
Il controllo interessava la residua mandria (rispetto gli 85 bovini smarriti), costituita da ulteriori 140 capi di bestiame, che, presentava – per 100 bovini sottoposti a sequestro – varie incongruenze fra i marchi auricolari, i boli endoruminali (microchip associati) ed il “registro di stalla”. Gli approfonditi accertamenti hanno permesso di appurare che: alcuni animali erano provvisti del marchio ma erano privi di microchip, altri erano privi di entramb, ;uno presentava due microchip, altri, infine, non avevano corrispondenza fra il marchio auricolare e il microchip indicato nel “registro di stalla”.
Questi elementi incidono in maniera sostanziale ad impedire la certezza della provenienza del capo di bestiame di cui, perciò, non è possibile la certa provenienza.
A seguito delle verifiche si è proceduto al sequestro ed al deferimento in stato di libertà dell’allevatore per ricettazione al pari di altri due allevatori di Caronia: M. A. cl. 1967 e M.G. cl. 1970, le cui aziende caronesi, anch’esse sottoposte ad una verifica, presentavano nel complesso 4 animali con incongruenze nei marchi auricolari e gli associati boli endoruminali (microchip). Anche per quest’ultimi i carabinieri hanno proceduto al sequestro dei capi di bestiame ed al deferimento in stato di libertà degli allevatori sempre per ricettazione.
Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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