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ROCCA DI CAPRILEONE – Convegno Catechistico della diocesi di Patti

ROCCA DI CAPRILEONE – Convegno Catechistico della diocesi di Patti
Settembre 28
21:13 2022

PATTI. Il salone “San Giovanni Paolo II”, della parrocchia “Madonna di Czestochowa” di Rocca di Caprileone, ha ospitato il Convegno Catechistico della diocesi di Patti, organizzato dall’Ufficio Catechistico, diretto da don Vincenzo Rigamo.

Il tema, “Annuncio e narrazione della fede con lo stile sinodale”, è stato sviluppato, in modo lineare ed incisivo e con grande capacità di coinvolgimento, da monsignor Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

Un consistente numero di catechisti, provenienti dalle parrocchie della Chiesa pattese, ha partecipato alla “due giorni”, guidata dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco, traendo proficui spunti per una efficace “azione” nelle proprie comunità. 

Monsignor Bulgarelli è “partito” dalla trasformazione del quotidiano e dalla crisi di “fiducia”: “In  tale contesto, la  comunità cristiana comunica che c’è un Dio del quale dobbiamo fidarci e a cui affidarci, nell’oggi della storia, in cui far prevalere il “noi”. Ciò esige un cambio della pastorale, ma non per buttare via tutto. In ogni caso, occorre uscire dal comodo “si è fatto sempre così”, perché siamo davanti a un cambiamento d’epoca, e non transitorio, ma radicale”. “In quest’oggi – ha aggiunto – dobbiamo imparare a stare, senza rimpiangere sempre un passato che non tornerà più. Perché non sappiamo più parlare di Gesù; siamo talmente preoccupati delle strutture che siamo incapaci di fare una proposta. Bisogna riportare il Vangelo nella vita quotidiana”. 

Monsignor Bulgarelli si è soffermato anche sulla “fatica del rapporto tra generazioni”, evidenziando quanto sia indispensabile “riscoprire la dimensione intergenerazionale. La messa, ad esempio, è una delle poche realtà intergenerazionali”. “il cambiamento d’epoca – ha sottolineato – non è un problema ma una risorsa. La catechesi non può più essere solo cognitiva: riusciamo a fare innamorare della proposta cristiana ? Ciò può avvenire se c’è un noi riconoscibile, credibile, affidabile”.

Monsignor Bulgarelli ha insistito anche su un altro aspetto fondamentale: “La comunità deve fare spazio non alle certezze ma alle domande. Una fede creativa non smette mai di crescere, non dà mai nulla per scontato”. Facendo riferimento all’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, ha messo in risalto come spesso “la comunità sia isolata, triste, depressa. Invece, coinvolge solo ciò che attrae. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi, non c’è più spazio per gli altri”. Da qui la necessità di interrogarsi “se basti essere catechisti solo 50 minuti alla settimana” e di tenere sempre presenti tre parole: “amore, gratuità e custodia”. 

Infine, monsignor Bulgarelli ha dato tre consigli “per annunciare con gioia e generare una comunità attraente: essere creativi: vedere la realtà ed essere capaci di andare oltre, mettendo insieme anche ciò che non si può congiungere; la memoria di Dio, che diventa motore per narrare le meraviglie che ha fatto nella vita di ciascuno; raccontare di un Dio che è sulla soglia della porta della vita di tutte le persone; è talmente rispettoso, che entra solo se viene fatto entrare. Il catechista stimola a questa presenza delicata, facendo risuonare il “tocco” di Dio”.

Alla fine del convegno, il vescovo monsignor Giombanco ha benedetto i catechisti e li ha inviati in missione, consegnando loro la preghiera per l’inizio del nuovo anno catechistico. 

Nicola Arrigo

 
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