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PATTI – Verso le amministrative: Giusto e Fortunato strizzano l’occhio al movimento Consumatori

PATTI – Verso le amministrative: Giusto e Fortunato strizzano l’occhio al movimento Consumatori
Giugno 27
13:42 2015

Un nuovo contenitore politico che sia in grado di interpretare e tradurre le esigenze che provengono dal basso. Sembra essere questa la linea dettata dai gruppi “Alternativa per Patti” e “PerPattiLibera” in vista della prossima competizione elettorale. Questa mattina (sabato 27 giugno) nella sala conferenze del comune di Patti, di fronte ad una discreta cornice di pubblico, l’ex candidato sindaco Tino Giusto e il consigliere comunale Achille Fortunato hanno esposto ai cittadini la loro proposta politica, ponendosi come antitesi all’attuale squadra di governo.

Giudizi estremamente critici quelli rivolti ad Aquino, reo di aver assunto un «atteggiamento accentratore» che lo avrebbe portato a mantenere per sé le deleghe a Turismo, Finanze e Lavori pubblici, non coinvolgendo la coalizione e «snobbando il Consiglio comunale sulle scelte determinanti per il futuro della città».

Bilanci gestiti in dodicesimi, aumento delle tasse, terrorismo politico su mensa scolastica e precari comunali, incapacità di gestire i beni archeologici e inconcludenza sul fronte turismo rappresentano il leitmotiv dell’intervento di Fortunato, ex fedelissimo di Aquino transitato nel gruppo misto a metà mandato. Al suo fianco l’avvocato Giusto, frontman di una coalizione nuova di zecca grazie all’innesto di Fortunato e compagni. «Siamo qui – è il messaggio dei due – per lanciare un appello alla società civile e proporre un’alternativa con l’ausilio di quanti vorranno aderire ad un progetto ambizioso che ridoni speranza alla città». Il motto recita più o meno così: “Uscire dalle sabbie mobili”. Ma per farlo occorrerà l’aiuto di molti, a partire dal gruppo “Consumatori per Patti”, a cui l’avvocato Giusto sembra strizzare l’occhio dopo aver recitato il “mea culpa” per un’occasione sciupata nel 2011, quando i due gruppi avrebbero potuto intraprendere un percorso condiviso sfondando il tetto dei tremila voti che gli avrebbero consentito di giocarsi il ballottaggio.

Il nodo spinoso rimane, però, il nome da proporre alla carica di primo cittadino. Una questione che al momento non sembra impensierire l’avvocato Giusto, il quale si dice convinto che si possa giungere ad una sintesi condivisa tra le varie forze politiche. In estrema ratio si passerà la palla direttamente ai cittadini attraverso lo strumento delle primarie.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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