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PATTI – Venerdì Santo. Processione dei Misteri della Passione di Gesù, comunemente intesa la processione delle varette

PATTI – Venerdì Santo. Processione dei Misteri della Passione di Gesù, comunemente intesa la processione delle varette
Marzo 27
10:28 2018

Con il fascino di sempre, specie per chi è legato fortemente alle tradizioni più belle della città, “torna” Venerdì Santo la processione dei Misteri della Passione di Gesù, comunemente intesa la processione delle varette.

La stessa muoverà alle 20 dalla chiesa di San Michele Arcangelo e dopo aver percorso le strade del centro storico cittadino, si concluderà nella chiesetta della Provvidenza, dove sono custodite otto delle 11 statue lignee (due sono nella chiesa di San Michele e una in quella del Sacro Cuore) che, appunto, fanno “rivivere” la Passione di Cristo.

La processione sarà presieduta dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco; la preghiera sarà guidata dai giovani del seminario vescovile e da alcuni rappresentanti delle comunità parrocchiali cittadine.

“La processione delle varette – sottolineano nel loro messaggio i parroci della città – diventa una forte testimonianza della nostra fede nel Signore Gesù, perché, come dice Papa Francesco, alla croce di Cristo portiamo le nostre gioie, le nostre sofferenze, i nostri insuccessi. Troveremo un Cuore aperto che ci comprende, ci perdona, ci ama e ci chiede di portare questo stesso amore nella nostra vita, di amare ogni nostro fratello o sorella con questo stesso amore”.

Le 11 varette raffigurano: Gesù nel Getsemani, Gesù alla colonna, l’Ecce Homo, Gesù caricato della croce, il Cireneo, la Veronica, Gesù che cade sotto la croce, Gesù che muore in croce, la Pietà, Gesù nel sepolcro e l’Addolorata.

Si tratta, indubbiamente, di una tradizione radicata nella cultura e nel vissuto cittadino che sarebbe opportuno “passare” alle giovani generazioni. Col trascorrere degli anni, infatti, sono sempre di più gli adolescenti e i giovani della città che quasi sconoscono tale processione, col conseguente rischio che, alla lunga, questa stupenda tradizione, lasciataci dalle lungimiranti e “credenti” generazioni che ci hanno preceduto, possa “perdersi”.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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