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PATTI – Una scuola senza frontiere: gli studenti di Patti in Polonia per uno scambio culturale

PATTI – Una scuola senza frontiere: gli studenti di Patti in Polonia per uno scambio culturale
Settembre 21
18:00 2015

“Scuola senza frontiere” si propone di far conoscere la cultura Siciliana ai giovani studenti polacchi, rendendoli partecipi della quotidianità familiare e scolastica, facendogli conoscere le meraviglie culturali, storiche, monumentali e paesaggistiche dell’isola, promovendo il nostro modo di essere e di intendere la vita.
Il progetto una “Scuola senza frontiere” è coordinato dalle professoresse Tinuccia Di Dio, Rosetta Di Nardo, Franca Giovenco, Rosa Bisci e supportato dal Dirigente scolastico Pina Pizzo. Il progetto nasce e prende forma in una logica continuità col progetto “L’isola di Sicilia è la perla del secolo per abbondanza e bellezza”, realizzato lo scorso anno scolastico.

Cuore del progetto sarà uno scambio culturale tra la Sicilia, rappresentata dai ragazzi della dell’Istituto Comprensivo n. 3 “L.Radice” di Patti e precisamente quelli dei plessi di via Mazzini e di Montagnareale, ed i giovani studenti polacchi di Cracovia e Bochnia.

Prima tappa del progetto dal tre all’undici ottobre, quando gli studenti pattesi saranno in visita a Cracovia e Bochnia, ospiti dei loro coetanei polacchi. Qui potranno vivere la quotidianità della vita in Polonia, condividere stili ed abitudini di vita, ed in una logica di scambio, diffondere la cultura e le tradizioni siciliane attraverso uno spettacolo folcloristico che verrà rappresentato nelle due città polacche. Sulla via del ritorno avranno modo di visitare i campi di concentramento (grande riflessione in merito), Vienna e anche città italiane come Venezia e Firenze.

Il progetto poi proseguirà a Patti il 27 gennaio, giornata della Memoria, con ancora protagonisti i ragazzi che, come già fatto nelle città polacche di Cracovia e Bochnia, metteranno in scena uno spettacolo di intrattenimento folcloristico che intende esprimere l’ orgoglio Siciliano e la cultura isolana a trecentosessanta gradi.
Così, tra gli obiettivi generali del progetto “Scuole senza frontiere”, si intravede anche la possibilità di innescare un processo virtuoso che porterà inevitabilmente a maturare nuove esperienze, atteggiamenti e comportamenti necessari a prevenire pregiudizi, disagi ed esclusioni di ogni genere. Ed è solo attraverso gli scambi, il confronto e l’accettazione del “diverso”, dello “straniero” che si superano le differenze culturali.

Le barriere che dividono l’Umanità vengono cosi infrante convogliando tutti nel sogno che apparteniamo tutti ad un unico Mondo. Il problema per i nostri giovani studenti non è diventare adulti: tutti ci riescono. La sfida è diventare uomini e donne di valore. Infatti l’aprirsi a gli altri non soltanto allarga la mente ma le da forma, la modella, la rende più propensa al dialogo costruttivo ed educativo consolidandone quei valori umanitari che sono alla base della fratellanza fra I popoli. Se il giovane raccoglie la sfida ha fatto un gran passo avanti e con lui tutti noi abbiamo fatto un passo avanti, verso un avvenire di pace. È questo l’obiettivo del progetto e della scuola tutta. Promuovere il tema della mobilita giovanile Internazionale per contribuire alla formazione e allo sviluppo di idee è uno dei compiti primari della scuola. Bisogna fare in modo che i giovani siano i nuovi tasselli per la costruzione del mondo che verrà. Ed è proprio attraverso il confronto con “l’altro” che si entra in un processo di consapevolezza e non si vive isolati dal mondo.

 

 

Redazione da comunicato

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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