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PATTI – Un Natale senza particolari “sussulti”. Lodevole la realizzazione del presepe vivente nella villa comunale ”Umberto I”

PATTI – Un Natale senza particolari “sussulti”. Lodevole la realizzazione del presepe vivente nella villa comunale ”Umberto I”
Dicembre 27
14:00 2016

E’ stato un Natale senza particolari “sussulti”, come del resto si ripete ormai da anni, quello vissuto dai pattesi. Un Natale che, indubbiamente, ha risentito dell’attuale, critica situazione economica, per cui la stessa atmosfera esterna non ha certo “aiutato” ad entrare nel clima natalizio. Anzi, non sono mancate le consuete polemiche, spesso giustificabili, in quanto alcune zone sono state “predilette” a discapito di altre, anche se, alla fine, ed anche questo è ormai routine, considerato che le casse del comune sono all’osso, quel poco che si è “visto” è stato frutto dell’impegno dei commercianti.

Come sempre, le varie messe, celebrate nelle parrocchie pattesi, hanno avuto una nutrita partecipazione di fedeli (a cominciare da quella presieduta dal Vescovo in Cattedrale), in primis la processione con il Bambino delle 5,30 che, partita dalla chiesa di San Nicolò (dove ha poi fatto ritorno) ha attraversato alcune vie del centro storico cittadino. Nei giorni precedenti Natale, anche le varie novene avevano avuto una folta partecipazione di fedeli. Un’iniziativa sicuramente lodevole, che vivrà ancora altre serate, è stata la realizzazione del presepe vivente nella villa comunale “Umberto I”, che ha avuto ed ha in Salvatore Gumina l’anima e il “motore”.

Per il resto, niente di trascendentale, niente di nuovo, se non qualche piccolo “movimento” in più negli esercizi commerciali (specie di abbigliamento ed informatica), anche se molti – e pure questa sta diventando un’abitudine – hanno preferito fare i propri acquisti fuori Patti, limitandosi spesso al classico “pensierino”. Tradizionali anche cene e pranzi, quasi esclusivamente in famiglia, con le pietanze tipiche e la consueta abbuffata di dolci (compresi i pasticciotti, tipici pattesi).

Adesso si pensa al cenone di Capodanno, ma anch’esso sembra profilarsi all’insegna dell’austerità e dell’essenzialità. Una cosa, comunque, è inconfutabile: il senso vero e profondo del Natale di un tempo sta svanendo !

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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