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PATTI – Storica terrazza “Canapè”. Abbandono e usura potrebbero cancellare questa testimonianza.

PATTI – Storica terrazza “Canapè”. Abbandono e usura potrebbero cancellare questa testimonianza.
Gennaio 07
13:40 2020

La storia dei comuni è costituita da tanti avvenimenti che rappresentano  un insieme della identità dei cittadini oltre che una ricchezza che dovrebbe essere difesa e conservata essendo l’orgoglio di ogni comunità.

Chiaramente non sono da difendere soltanto i beni architettonici, ma anche strade, piazze e quartieri che hanno un significato profondo.

Tra i luoghi della nostra città che hanno un significato simbolico ce ne sono tanti; ci vogliamo soffermare, al momento, esclusivamente sulla storica terrazza “Canapè” che, soprattutto d’estate e nelle giornate primaverili, tanti anni fa, è stata meta di molti pattesi che vi facevano sosta, soprattutto nelle ore pomeridiane, per un po’ di relax o per ammirare le suggestive immagini offerte dal litorale tirrenico e dall’Arcipelago delle Eolie.

Poi, incredibilmente, le nuove generazioni hanno preferito altri luoghi  e il “Canapè” è stato abbandonato ed ha rischiato, addirittura, di scomparire se non fosse stato per il compianto assessore comunale Michele Spadaro che riuscì a recuperarlo e abbellirlo per cui, per qualche tempo, è tornato ad essere un punto di riferimento per tanti pattesi che avevano sempre voluto bene e non avevano dimenticato questo posto.

Purtroppo, il destino del “Canapè”, a quanto pare, era segnato visto che, sciaguratamente, qualche tempo dopo, la visuale che consentiva di ammirare l’Arcipelago Eoliano è stata “oscurata” dalla costruzione di un enorme edificio condominiale, impedendo allo sguardo di poter continuare ad ammirare quelle bellezze di cui madre natura aveva dotato questo posto.

Oggi il “Canapè” si trova, di nuovo, in uno stato di completo abbandono e la fitta vegetazione spontanea e l’usura del tempo, già molto evidente, potrebbero definitivamente cancellare questa storica testimonianza, andando ad allungare il già ”ricco” elenco delle cose belle perdute. Il timore è che, purtroppo, non sarebbe l’ultima!

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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