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PATTI – Senza stipendio, nè certezze sul futuro: la vertenza dei lavoratori del consorzio “Tindari-Nebrodi”

PATTI – Senza stipendio, nè certezze sul futuro: la vertenza dei lavoratori del consorzio “Tindari-Nebrodi”
Novembre 12
17:02 2014

Patti_Consorzio_Tindari_Nebrodi_003Vantano numerose mensilità arretrate e non vedono certezze nel futuro, riguardo alle procedure di stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro. Sono i lavoratori del Consorzio Intercomunale “Tindari Nebrodi” di Patti, che, nel caso dovesse sussistere ancora l’inerzia del consiglio di amministrazione e dell’assemblea dei sindaci del Consorzio, si sono riservati azioni clamorose per denunciare la loro precarietà. Di fatto, in caso di mancato riscontro alle loro richieste, hanno dato i cinque giorni al cda e all’assemblea dei sindaci.

E’ emerso tutto questo nella riunione, che si è svolta alla presenza del legale dei lavoratori, avvocato, Mariella Sciammetta, dei rappresentanti sindacali dell’Ugl, Carmela Ferrarotto, della Uilfpl, Nunzio Scaglione rappresentante sindacale e Nunzio Alioto, rappresentante aziendale. I lavoratori hanno preso atto che, a tutt’oggi, nonostante ripetuti solleciti e rassicurazioni verbali, il Consorzio non ha provveduto a corrispondere le spettanze arretrate – oltre dieci, salvo qualche piccolo acconto – dell’anno in corso. Nel contempo il Consorzio, nonostante gli impegni assunti, non ha provveduto a tutt’oggi all’adozione degli atti propedeutici alla stabilizzazione e del piano triennale del fabbisogno delle risorse umane.

Oltretutto, c’è il serio rischio che, ormai prossima la scadenza dei contratti a termine, dall’1 gennaio 2015, possano perdere il loro posto di lavoro, che si tradurrebbe in un danno grave ed irreparabile. Con questi presupposti, i lavoratori hanno diffidato il Consorzio Intercomunle “Tindari Nebrodi” di Patti ad adottare tutti gli atti necessari, relativi al pagamento delle spettanze arretrate e alla stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro.

Di seguito hanno chiesto che il presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio, Renato Cilona, convochi con urgenza l’organo collegiale, composto dai sindaci di Patti, Librizzi, Montagnareale, San Piero Patti, Montalbano Elicona, Sinagra, Raccuja, Basicò, Falcone, Oliveri, Gioiosa Marea, Mazzarrà Sant’Andrea e Floresta, per adottare i provvedimenti di competenza.

Nel caso non dovesse concretizzarsi alcun riscontro, si sono riservati, entro e non oltre cinque giorni, di promuovere azioni eclatanti per denunciare agli organi istituzionali regionali e nazionali e all’opinione pubblica le condizioni di precarietà e di abbandono in cui versano.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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