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PATTI – Stava per dare alla luce il suo secondo figlio. Un evento gioioso che si è trasformato in dramma.

PATTI – Stava per dare alla luce il suo secondo figlio. Un evento gioioso che si è trasformato in dramma.
Ottobre 25
13:07 2019

Un evento gioioso – quale è quello di una nascita – si è trasformato in dramma all’ospedale “Barone Romeo” di Patti.

Una mamma che sta per portare a termine la gravidanza, una mamma pronta a dare ”vita” che viene, improvvisamente, “ingoiata” dalla morte.

E’ quando accaduto, purtroppo, alla trentottenne Angelina Pintaudi, di Sant’Angelo di Brolo, deceduta ieri nel nosocomio pattese mentre stava per dare alla luce il suo secondo figlio (era mamma di una bimba di 3 anni).

Pochi minuti e quella che doveva essere una festa si è trasformata in dramma, in tragedia. Durante le fasi finali del parto – naturale – la donna, nota violinista – si sarebbe sentita male, perdendo i sensi. I medici di Ostetricia e Ginecologia hanno provato in tutti i modi a rianimarla, senza alcun esito positivo. Sono riusciti, comunque, a salvare il bambino.

La morte sarebbe stata causata da complicanze e da un conseguente arresto cardiaco. Sul posto, allertati dai familiari della donna, sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Patti, che hanno eseguito i primi accertamenti, interrogando il personale medico del reparto e ponendo sotto sequestro la cartella clinica. 

Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti, Alessandro Lia, che coordina le indagini, non ha emesso, al momento, alcun avviso di garanzia.

La salma di Angelina Pintaudi, che era molto conosciuta ed apprezzata a Sant’Angelo di Brolo, è a disposizione dell’autorità giudiziaria e sulla stessa verrà, verosimilmente, eseguita l’autopsia per accertare le reali cause della morte che, ovviamente, ha profondamente scosso la comunità santangiolese.

Per il giorno dei funerali il sindaco Franco Cortolillo ha proclamato il lutto cittadino.

Restano sgomento ed angoscia, resta un senso di vuoto e di impotenza, incombono tante domande, si “cercano”, come sempre in casi simili, i responsabili. Resta l’eterna “lotta” tra la vita e la morte, tra la vittoria e la sconfitta, tra la gioia e la disperazione.

Una vita finisce, repentinamente, un’altra fiorisce e rimarrà il dono perenne di una mamma. Pur fra tante “difficoltà”, il bambino “c’è”; allora, sembrerà azzardato in un simile, buio contesto, denso di dubbi e di perché,  la vita ha vinto ancora !

Nicola Arrigo

 
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