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PATTI – SP107 ”Tindari”. La Città Metropolitana di Messina intende citare in giudizio il comune di Patti in merito alla titolarità

PATTI – SP107 ”Tindari”. La Città Metropolitana di Messina intende citare in giudizio il comune di Patti in merito alla titolarità
Ottobre 27
08:47 2017

Non sembra destinata a fermarsi la querelle tra la Città Metropolitana di Messina e il comune di Patti in merito alla strada provinciale 107 “Tindari”.

Addirittura, il nuovo commissario straordinario della Città Metropolitana, Francesco Calanna, è intenzionato a citare in giudizio il comune di Patti in merito proprio alla titolarità della strada in questione.

Per questo ha dato mandato agli avvocati Guido Barbaro, Salvatore Giambò e Fabio Sfravara.

La questione era nata il 30 agosto scorso, quando il presidente dell’associazione culturale “Tindari”, Daniele Giddio, aveva “denunciato” che sulla strada provinciale 107 il comune di Patti aveva istituito una zona a traffico limitato, con conseguente tassa – vigente da mesi – per il parcheggio e il transito.

Ciò aveva provocato una diatriba, finora solo verbale, fra il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Renato Accorinti, ed il primo cittadino di Patti Mauro Aquino, col primo che aveva chiesto al secondo l’annullamento di tutti i provvedimenti relativi alla “107”, in considerazione che la strada provinciale era stata inserita nello stradario metropolitano, affermazione a cui Aquino ribattè evidenziando, di contro, che la via era stata ricompresa nel centro abitato di Patti nel decreto sindacale della Città Metropolitana, invece, si sottolineava che il dirigente di quella che all’epoca era la Provincia Regionale di Messina aveva consegnato al primo cittadino pattese le strade provinciali che attraversavano il centro urbano con popolazione superiore ai diecimila abitanti. Le stesse, quindi, divennero di proprietà comunale.

Siccome la strada oggetto della querelle è lontana dal centro abitato e con popolazione al di sotto dei diecimila abitanti, non esistevano allora e non ci sono mai state le condizioni perché l’arteria fosse attribuita al comune.

Sia la Provincia Regionale di Messina, che la Città Metropolitana, hanno eseguito interventi di manutenzione e valorizzazione;  l’ente messinese non si è mai assunto la responsabilità della proprietà, nemmeno, quando si sono verificati incidenti. Una nuova “puntata”, quindi, che potrebbe riservare altri, clamorosi sviluppi.

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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