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PATTI – Sono tornati i settanta giovani della diocesi di Patti che hanno “condiviso” la visita di Papa Francesco a Palermo

PATTI – Sono tornati i settanta giovani della diocesi di Patti che hanno “condiviso” la visita di Papa Francesco a Palermo
Settembre 16
13:19 2018

Sono tornati con la stessa “carica” di Roma, consapevoli che, adesso, sarà indispensabile “tradurre” nelle proprie comunità quanto sperimentato.

Sono i settanta giovani della diocesi di Patti che hanno “condiviso” la visita di Papa Francesco a Palermo, partecipando alla celebrazione della messa al Foro Italico e all’incontro col Santo Padre al Politeama.

Come già a Roma, in occasione del pellegrinaggio dell’11 e 12 agosto, evento preparatorio al Sinodo dei Giovani del prossimo ottobre, la diocesi pattese, grazie all’impegno del Servizio di Pastorale Giovanile, diretto da don Giuseppe Di Martino, è stata presente pure a Palermo, a vivere un’altra forte ed intensa esperienza di Chiesa, nella gioia e nella preghiera, “vincendo” le difficoltà logistiche, la perdita di sonno, la fatica dei velo ci spostamenti, il caldo.

Tutti e ciascuno hanno portato con sé una parola, una frase, un’immagine che, sicuramente, rimarrà scolpita nella loro mente e nel loro cuore, in principal modo il forte richiamo del Papa “alle radici, all’identità, al senso di appartenenza”. Tutti hanno portato con sé l’esempio luminoso del beato don Pino Puglisi, faro della nostra terra di Sicilia, sacerdote della semplicità e del sorriso, sacerdote – come lui stesso ripeteva – non “anti” ma “per”. Questo l’impegno principale: non porsi in contrapposizione, ma essere costruttivi, accoglienti, pur mettendo in conto il “martirio”.

Come già nell’ultimo anno pastorale, anche in quello che sta per iniziare sarà proposto ai giovani della diocesi un cammino di formazione, con incontri mensili nelle varie zone. Poi, ovviamente, ci sarà da “lavorare” in parrocchia, per far sì che quanto intensamente vissuto a Roma e a Palermo non rimanga solo qualcosa una parentesi, sia pure bella ed affascinante, ma diventi quotidianità.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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