PATTI – Senza controlli, interventi e rispetto delle regole.
Il più delle volte, la stampa, parlando della viabilità cittadina, si sofferma, soprattutto, sulle auto e moto che sfrecciano a tutta velocità, sulla cosiddetta sosta selvaggia, sulla viabilità fuori controllo, caotica e non regolamentata, su parcheggi senza regole, concludendo che occorrerebbe maggiore presenza dei vigili urbani lungo le vie cittadine e nelle piazze.
Che la situazione a Patti non sia delle migliori, è un dato inconfutabile, ma è anche vero che, assieme a tutto questo esistono, da tempo, tanti altri problemi strettamente legati al tema in questione.
In primo luogo i marciapiedi dove, in più posti, da lungo tempo, le mattonelle sono rotte o saltate e costituiscono un serio pericolo per l’incolumità dei cittadini pedoni.
Ad aggravare ulteriormente lo stato di degrado e di pericolosità, la sporcizia: in diversi punti fanno bella mostra di sè gli escrementi dei colombi (via XX Settembre e Garibaldi in particolare) e di cani e grosse macchie di olio d’auto (non è novità che i marciapiedi siano i posti preferiti da tanti automobilisti per parcheggiare l’auto), come in via Giuseppe Verdi, recentemente restaurata ed anche se c’è una vistosa tabella di divieto di sosta.
C’è da precisare che mai si sono effettuati interventi per eliminare il luridume presente su queste aree.
Un altro problema serio è rappresentato dalla difficoltà che gli operatori ecologici incontrano quando si tratta di pulire marciapiedi e i bordi degli stessi per la presenza sistematica, appunto, di autovetture e moto.
Ma non è finita perché quelle poche aree prescelte per il carico e scarico delle merci il più delle volte sono occupate dai soliti incivili automobilisti.
L’ultimo problema, che si potrebbe definire il più odioso, è quello che automobilisti senza scrupoli creano andando ad occupare il parcheggio riservato ai disabili. Si tratta di un reato – come ha stabilito, con sentenza dell’aprile 2017, la Cassazione – di violenza privata e, quindi, con possibili risvolti anche penali.
Per concludere non si può non evidenziare quanto sia necessaria maggiore attenzione da parte di tutti gli organismi preposti, ma anche il rispetto delle regole da parte di quei cittadini che devono rendersi conto che è vero che “la legge è uguale per tutti” ma che non si può applicarla a proprio uso e consumo.
Nicola Arrigo
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