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PATTI – Scenauda: resoconto di una stagione in bilico tra avanguardia e tradizione

PATTI – Scenauda: resoconto di una stagione in bilico tra avanguardia e tradizione
Maggio 16
08:00 2015

Patti – «Mercoledì sera si è conclusa la seconda edizione di Scenanuda al teatro comunale di Patti. E’ stata una stagione meravigliosa e vorrei ringraziare tutti di cuore: gli artisti, il pubblico e i miei più stretti collaboratori: Chiara Pollicita, Franco Zanghi, Marta Maria Concetta Tracea, Maria Melita, Nino Ferraro, Giuseppe Tramontana, Alessandra Rinaldo e Nicola Baragona». Queste le parole del direttore artistico Michelangelo Maria Zanghì a margine dell’ultimo spettacolo stagionale di Scenanuda, “Standard Jazz Concert”, che ha visto esibirsi sul palco del Beniamino Joppolo di Patti quattro artisti dall’indiscusso talento: Stefano Sgrò (Batteria), Francesco Pisano (Pianoforte), Pino Garufi (Contrabbasso) e Ivana Alicò (Voce).

Di fronte ad una platea rapita, il quartetto ha eseguito alcuni tra gli standard più famosi del repertorio classico jazz, spaziando da Gershwin a Jobim e interpretando brani di giganti come Rodgers, Berlin e tanti altri. «Abbiamo affidato alla musica e ad un quartetto di comprovata esperienza la serata conclusiva di Scenanuda. E a quanto pare il pubblico ha dimostrato di apprezzare parecchio», ha dichiarato il direttore artistico.

Da registrare, sull’intera rassegna organizzata dall’associazione Filokalòn, un aumento del 66,6% di abbonati rispetto alla prima edizione e la soddisfazione di aver creato un movimento culturale di gente che ha scoperto nel teatro un luogo fisico e ideale da cui ricavare emozioni. Ogni spettacolo, triste o allegro, immediatamente comprensibile o irriducibilmente criptico, ha fornito occasioni di confronto e di scambio, animando un proficuo dibattito culturale in seno alla comunità degli amanti del teatro e della musica.

Sul fronte teatrale, entusiasmante “Turi Marionetta” di Savi Manna, particolarmente applauditi “Due” di Roberto Bonaventura e “Fimmina Morta” di Federica Antonuccio. Grande l’apprezzamento dimostrato anche per “Una notte di Salomè” di Gianni Fortunato Pisani e per l’avanguardistico “Vedettes” di Domenico Cucinotta. Sul fronte musicale applausi a scena aperta per “L’amore sacro e l’amor profano” di Michele Zanghì e Chiara Pollicita, senza dimenticare le eccezionali performance della “Corale Polifonica Palestrina”, della Brass Band e del quartetto di Standard and jazz esibitosi mercoledì sera.

Adesso, però, tocca rimboccarsi le maniche in vista della prossima stagione. Appuntamento rimandato, quindi, alla terza edizione di “Scenauda”.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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