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PATTI – Rivoluzione a Tindari? il 2015 sarà l’anno della verità

PATTI – Rivoluzione a Tindari? il 2015 sarà l’anno della verità
Settembre 03
17:03 2014

Tindari_009Il trasferimento delle bancarelle di via Pullano all’interno del parcheggio degli Ulivi rappresenta solo il primo tassello della rivoluzione che l’amministrazione comunale intenderebbe operare su Tindari.

Secondo le intenzioni della giunta il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno della svolta sotto diversi aspetti. A cominciare dalle aree di sosta che a partire da quest’anno, complice l’abolizione dei parcheggi a pagamento ai piedi del colle sacro, hanno fatto fatica a contenere il flusso di turisti e pellegrini, specie di domenica.

Per questo si starebbe valutando l’opzione di creare “Locanda tre”: una terza area di sosta in grado di far fronte alle esigenze di parcheggio dei circa 300mila visitatori che ogni anno fanno tappa al santuario della Madonna nera e all’area archeologica di Tindari.

E proprio sull’area archeologica sarà necessario spingere sull’acceleratore per puntare alla valorizzazione dei beni culturali: operazione che non può prescindere dall’intavolare un dialogo con sovrintendenza e assessorato regionale per dare corso ad alcuni progetti riguardanti la dotazione di impianti antincendio e l’ampliamento dei posti a sedere al teatro greco, mentre per ciò che concerne la zona archeologica rimane la necessità di inaugurare una nuova campagna di scavi per riportare alla luce i restanti tesori: un decumano e diverse insule che rappresentano circa il 70% di tutta l’area archeologica di Tindari.

Le risorse dovranno venire dall’Europa, ma toccherà al Comune fare in modo che i progetti vengano finanziati. Esiste però un’ulteriore strada: quella dell’affidamento ai privati dei servizi legati alla fruizione dei beni culturali per l’organizzazione di eventi, feste e cene di gala sulla scia di quanto sperimentato, non senza polemiche, al teatro d Siracusa. Cedere in gestione i monumenti potrebbe generare importanti ricadute economiche e dare maggiore visibilità al nostro patrimonio. Di certo non si tratterebbe di un uso esclusivo che priverebbe l’utenza della possibilità di fruire dell’area.

Tindari_007Intanto resta in piedi l’idea di creare una fondazione che sia in grado di porsi come soggetto interlocutore per migliorare gli standard qualitativi dell’area archeologica. L’idea circola in città da parecchio tempo, ma ultimamente sembra se ne stia discutendo con maggiore insistenza.

 

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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