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PATTI – Ritardi recapito bollette servizio acquedotto, “encomiabile” avviso di proroga di 10 giorni. “Com’è umano lei”

PATTI – Ritardi recapito bollette servizio acquedotto, “encomiabile” avviso di proroga di 10 giorni. “Com’è umano lei”
Novembre 23
19:40 2020

“Com’è umano lei” ! La frase simbolo di Giandomenico Fracchia, la maschera più celebre di Paolo Villaggio,  potrebbe essere benissimo rivolta al sindaco di Patti Mauro Aquino, a seguito della precisazione dallo stesso fatta, assieme al Responsabile del V Settore – Area Ecomonico-Finanziaria Tributi Locali – Carmelo Torre, in merito a quello che, al momento, è uno dei temi di maggiore, scottante discussione in città.

I due, infatti, con encomiabile tempismo, hanno “avvisato” “gli utenti del servizio acquedotto che “a causa dei ritardi nel recapito delle fatture per l’anno 2018, saranno considerati tempestivi e non verranno applicati interessi per i pagamenti effettuati entro il 30 novembre”.

Davvero una splendida notizia: invece di dover pagare entro il 20 novembre sono stati concessi dieci giorni in più, visto che in tanti, a tutt’oggi, non hanno ancora nemmeno ricevuto la bolletta.

In primis, allora, sarebbe stato il caso di accertare i motivi di tale ritardo, senza rifugiarsi nei soliti problemi di burocrazia; in secundis, con altrettanta tempestività, si sarebbe potuto “spalmare” l’importo da pagare (che, come da noi già rimarcato in un precedente pezzo, è, spesso, esorbitante) in più rate e non in due (la seconda con scadenza 20 dicembre, quasi come se si pagasse in unica soluzione, vista la poca distanza temporale).

Da più parti sono giunte all’Ufficio Tributi rimostranze da parte di tante famiglie che stanno attraversando un difficilissimo momento e, di conseguenza, hanno serie difficoltà a reperire i fondi per pagare l’importo dovuto.

Tanti hanno affidato le proprie lamentele ai social e, il più delle volte, agli amministratori non vengono certo rivolti “complimenti”.

Evidentemente, sono “ragioni di terza categoria” che non meritano di essere ascoltate, se è vero, com’è vero, che non è stato assunto alcun altro provvedimento se non quello del già citato “encomiabile” avviso di proroga di 10 giorni del pagamento. Forse i nostri amministratori non sanno (o fanno finta di non sapere) di quanta disperazione ci sia al momento, di quanto dura sia la “vita” per molte famiglie, per le quali una simile mazzata costituisce il classico “colpo di grazia”. E’ facile dire che si è “vicini” a chi attraversa un periodo molto complicato, ma le belle parole di maniera lasciano il tempo che trovano e allontanano, più di quanto già non lo siano, i cittadini dalle istituzioni. Purtroppo, ciò non serve a “intenerire” e bisogna subito dare “a Cesare quel che è di Cesare”; non fa nulla se molti si ritroveranno ulteriormente sul lastrico, importante e fondamentale è “ossigenare” le moribonde casse comunali. Poi se i cittadini restano senza….ossigeno poco importa ! Importante che ce l’abbiano quando è ora di votare, quando diventano, d’incanto,…importanti. Sicuramente non si è scelto il modo migliore per…lasciare un segno, essendo agli sgoccioli del mandato, anche se, di fatto, il….segno si sta lasciando sulla pelle dei malcapitati utenti.

Aggiungendo, a tutto ciò, che entro il 5 dicembre bisognerà pagare pure il saldo della Tari 2020, tanto per completare l’opera (ed anche in tal caso gli importi, pur non essendo ai livelli del canone idrico, non sono certo bazzecole). Davvero un Babbo Natale cattivo il comune di Patti, un Babbo Natale senza cuore e senza pietà, un Babbo Natale che chiede e non dà. 

Sia chiaro che pagare i tributi è un dovere; è il tempismo che stona, soprattutto dopo aver atteso due anni (ci riferiamo al canone idrico) e noi ci stiamo facendo solo portavoce di tante lamentele giunte alla nostra redazione. 

Bisogna rassegnarsi: sarà un Natale di ulteriori rinunce; già, a causa delle restrizioni, sarebbe stato complicato fare shopping e comprare i tradizionali regali, adesso sarà ancor più complicato, se non impossibile, perché bisognerà pagare “i regali” fatti dal comune. E’ proprio il caso di ribadire: “Com’è umano lei” !

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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