PATTI – Profonda crisi e paralisi assoluta al Conservatorio Santa Rosa – asilo Nobile Ceraolo – asilo Giuseppina Sciacca Giardina.
Il conservatorio Santa Rosa – asilo Nobile Ceraolo – asilo Giuseppina Sciacca Giardina, per anni un importante punto di riferimento della città, versa in uno stato di profonda crisi e di paralisi assoluta, tra l’indifferenza generale. Infatti, dallo scorso mese di aprile è privo del consiglio di amministrazione e per questo non è stato possibile aprire la scuola dell’infanzia, nonostante le numerose domande, per mancanza di soggetti abilitati a sottoscrivere gli atti e i dipendenti vantano un credito di 55 mensilità.
Tra l’altro, c’è stato chi ha rinunciato all’iscrizione dei propri figli per il persistente stato di insicurezza. L’istituto, quindi, si trova nell’impossibilità di dare corso a qualsiasi attività per mancanza dell’organo competente alla nomina del personale insegnante, degli ausiliari e per la redazione degli atti necessari. Per questo è stato investito della vicenda l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, per chiedere la nomina di un commissario in attesa dell’elezione del nuovo consiglio di amministrazione.
A tutt’oggi, però, non è arrivata alcuna risposta; la situazione, comunque, è nota a tutte le istituzioni regionali, provinciali e locali e malgrado ciò l’istituto, dopo circa 400 anni di attività (la sua fondazione è datata, presumibilmente, 1654), rischia di scomparire nel disinteresse generale. Si rischia, in definitiva, di penalizzare una struttura che dispone dei requisiti necessari per “sopravvivere”, quali l’utenza, un patrimonio di oltre dieci milioni di euro (terreni e fabbricati che costituiscono un ingente patrimonio immobiliare attualmente dati in affitto). Ed uno statuto che ha come finalità l’assistenza ai minori e, in particolare, quelli disagiati.
Nel 2013 sono andate via pure le suore, che per tanti anni hanno svolto un’intensa opera di apostolato e di educazione diretta non solo ai bambini della scuola materna ma a tutta la comunità pattese che, di conseguenza, ha subito un impoverimento.
Attualmente, l’attività primaria dell’istituto consiste nella gestione di una Scuola dell’Infanzia Paritaria; negli anni, sono andate in pensione le insegnanti di ruolo (l’ultima l’1 luglio 2011) e per individuare nuove docenti è stato affidato un incarico annuale a personale inserito in apposita graduatoria, formulata dallo stesso ente a seguito di fondi pubblici.
Le principali entrate effettive ordinarie di bilancio sono costituire dai canoni di fabbricati, locali e terreni in affitto di proprietà dell’ente e dalle rette pagate dalle famiglie degli alunni che frequentano la scuola materna. Dal 2012, con la nomina dell’ultimo CdA, scaduto lo scorso marzo, la situazione amministrativa e finanziaria dell’ente si è ulteriormente aggravata.
L’auspicio di tutta la comunità pattese è che “Santa Rosa” possa essere salvato per non depauperare la città intera di un altro importante pezzo della sua storia.
Nicola Arrigo