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PATTI – Porto turistico, tra scetticismo e speranze per il futuro

PATTI – Porto turistico, tra scetticismo e speranze per il futuro
Settembre 05
10:40 2014

Al bando i facili entusiasmi: quello del porto turistico, con annessi e connessi, non è ancora un progetto ma solo un’ipotesi e il protocollo d’intesa firmato dall’amministrazione Aquino con la “Italian Arabic Consortium” non impegna in alcun modo il Comune di Patti, a parte l’onere di convocare le conferenze di servizi e garantire agli investitori la collaborazione degli uffici di Palazzo dell’Aquila.

Se poi si considera che la società di capitali fiorentina ha già sondato il terreno in Val D’Agrò nel 2008 con gli stessi presupposti e la medesima idea progettuale, non stupisce che in città cominci a serpeggiare un certo scetticismo.

Lo stesso che sembra animare diversi componenti dell’assise cittadina, convocati dal sindaco Aquino martedì pomeriggio per una riunione informale nell’ambito della quale è stato fatto il punto della situazione.

L’ipotesi di un investimento ultramilionario per la realizzazione del porto turistico alla foce del Timeto, in zona Galice, comprensivo di strutture ricettive extralusso, unità residenziali di alta qualità e addirittura un eliporto da realizzare in contrada Scarpiglia rischia di generare nella cittadinanza false aspettative.

Ne sono consapevoli sia il sindaco che i consiglieri comunali ed è proprio per questo che ci si muoverà con i piedi di piombo. È quanto dichiarato da alcuni esponenti dell’assemblea cittadina: «È chiaro – ha detto Achille Fortunato – che bisogna mostrarsi sempre favorevoli ad iniziative del genere, ma sulla fattibilità della cosa è ancora presto per pronunciarsi.

Del resto il protocollo d’intesa impegna poco o nulla il Comune e anche il sindaco martedì è entrato sulla questione in punta di piedi». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Domenico Pontillo, secondo cui si tratta di un documento «di poco conto» che non comporterebbe particolari obblighi per il Comune. «Naturalmente – ha aggiunto – se il progetto dovesse vedere la luce il consiglio comunale farà la sua parte.

Al momento, però, è più saggio mantenere un profilo basso». Per il vicepresidente del consiglio, Alessio Papa, la riunione interlocutoria di martedì ha svelato ben poco: «Non è ancora chiaro chi sia questa società e cosa concretamente voglia realizzare.

Di certo si tratta di investimenti che potrebbero far cambiare volto a questo territorio, anche se rimango dell’idea che le risorse pubbliche rappresentino la strada migliore». Perplessità per i «costi faraonici» dell’opera ha espresso Giovanni Franchina che ha inoltre rivendicato il ruolo fondamentale dell’assise cittadina, chiamata eventualmente ad esprimersi sulla modifica del piano regolatore comunale.

Infine Giacomo Prinzi, che si è detto «gratificato» dell’interesse mostrato nei confronti del territorio pattese. «Tuttavia – ha precisato – bisogna agire con prudenza, siamo solo al primo step di un percorso lunghissimo. E a tempo debito sarà necessario valutare anche sostenibilità e impatto ambientale dell’opera».

 

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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