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PATTI – Per un giorno il quartiere in cui, secondo la tradizione, Santa Febronia è vissuta, si è densamente popolato di fedeli

PATTI – Per un giorno il quartiere in cui, secondo la tradizione, Santa Febronia è vissuta, si è densamente popolato di fedeli
Luglio 05
18:02 2018

“Voi nonni, che spesso accudite i vostri nipoti quando i genitori sono impegnati a lavoro, parlate loro di Santa Febronia”.

L’invito di don Enzo Smriglio, arciprete della Cattedrale, alla fine della messa nella chiesetta di “Santa Fibruniedda”, nel quartiere Polline, è stata la “consegna” fatta a tutti i pattesi di custodire sempre nel cuore e di far conoscere la santa patrona e concittadina di cui oggi si celebra la solennità liturgica.

Per un giorno il quartiere in cui, secondo la tradizione, Santa Febronia è vissuta, si è densamente popolato di fedeli, venuti a testimoniare la propria devozione e a portare una rosa.

Da Piazza Marconi, infatti, grazie al consueto, instancabile impegno di Daniele Greco (che ha anche composto il testo e la musica di un inno alla santa “O Trofima Febronia”), è partito un corteo, con il gonfalone della città, proprio per “Una rosa per Santa Febronia”, che ha raggiunto Polline, dove, come detto, è stata celebrata la messa.

Durante l’omelia, don Enzo ha esortato tutti, attraverso l’intercessione di Santa Febronia, “a fuggire da una insidia del maligno: quella di pensare che sia inutile essere onesti, essere corretti. Se Santa Febronia avesse ragionato così, non sarebbe…Santa Febronia”.

Don Enzo ha rivolto anche un invito al sindaco Mauro Aquino, presente alla celebrazione, e agli amministratori tutti, citando una frase di Alcide De Gasperi: “il politicante pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni”. Da qui l’esortazione “ad essere lungimiranti, a pensare alla Patti che sarà fra cinquant’anni”.

E’ seguita la processione del simulacro della santa, tra un continuo saliscendi, in vicoletti stretti ed angusti, dove la fatica – accompagnate da autentiche “acrobazie” dei portatori – è stata “vinta” dalla grandissima devozione e dal desiderio di portare Santa Febronia prima di tutto nel proprio cuore.

Davanti al Palazzo comunale, c’è stato l’atto di affidamento al Signore, per intercessione di Santa Febronia, della città di Patti. Nella preghiera, composta da don Enzo Smriglio, in cui si fa riferimento “ai tempi difficili che stiamo attraversando”, si affidano al Signore “le realtà imprenditoriali del nostro territorio con i loro mille problemi” e gli amministratori perché “sappiano prendere sagge decisioni, per il vero bene della nostra comunità”.

Infine, si chiede al Signore di “allontanare da noi ogni pericolo” e di “concedere giorni sereni, vissuti in fraterna solidarietà, liberi da ogni turbamento, nella prosperità e nella pace”.

Stasera, alle 19, la messa solenne sarà celebrata nella Cattedrale “San Bartolomeo”; alla fine ci sarà la reposizione delle reliquie.

Secondo tradizione, i festeggiamenti esterni si terranno l’ultima domenica di luglio e quest’anno avranno un “sapore” particolare perché, a distanza di cinquant’anni, “torneranno” a Patti, da Minori, le reliquie di Santa Febronia. Un motivo in più per solennizzare al meglio una festa che, purtroppo, rischia di perdere tutto il suo fascino e per risvegliare una millenaria devozione che, diversamente, rischia di sopirsi.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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