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PATTI – Liceo “Vittorio Emanuele III°”. “Dialogo e Cittadinanza: la validità dell’insegnamento dei sofisti nella contemporaneità”

PATTI – Liceo “Vittorio Emanuele III°”. “Dialogo e Cittadinanza: la validità dell’insegnamento dei sofisti nella contemporaneità”
Febbraio 16
20:23 2022

“Dialogo e Cittadinanza: la validità dell’insegnamento dei sofisti nella contemporaneità” è stato il tema del secondo appuntamento del festival “Tyndaris Agorà Filosofica”, che interessa pure il Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti, diretto dalla professoressa Marinella Lollo.

L’incontro, moderato dalla professoressa Francesca Gambetti, si è svolto in modalità on line ed ha avuto come relatrici Loredana Cardullo, docente ordinario di Storia della Filosofia Antica all’università di Catania, docente di teorie morali ed etiche applicate, membro del consiglio direttivo della Società Filosofica Italiana e del comitato organizzativo italiano del 25° Congresso Mondiale di Filosofia.

Con lei le dottorande dell’Università di Catania Miriam Lazzaro e Nunzia Sanfilippo, che hanno proposto al vasto uditorio di docenti e allievi una attualizzazione sul tema dell’incontro. Dalla disamina della filosofia socratica, proposta in apertura da Miriam Lazzaro, si è passati alla rivalutazione dei sofisti, filosofi di Atene contro cui si schierarono gli stessi contemporanei, quali Senofonte, Platone e Aristotele tanto da occultare, nell’immediato, il valore formativo del loro insegnamento.

“Definiti prostituti della cultura, cattivi maestri e detentori di un sapere delle apparenze – ha detto la professoressa Cardullo – furono, invece, i maestri dell’Ellade nel campo dell’educazione politica, insegnandone l’aretè intesa non come virtù teologale, bensì come capacità di esprimere il loro valore, formando le classi dirigenti attraverso l’insegnamento della dialettica e della retorica e utilizzando soprattutto l’indispensabile strumento del linguaggio”. 

L’importanza del linguaggio è stato, infatti, l’argomento analizzato in parallelo rispetto al tema centrale e a quello della giustizia, intesa dai sofisti non come valore assoluto, ma come il risultato di decisioni umane, di un complesso di regole che gli uomini stabiliscono insieme e che si traducono nella promulgazione delle leggi.

L’attualizzazione del tema è stata la conseguenza immediata di tali insegnamenti, giunti inalterati e profondamente validi in una società “disorientata e in balia di molte fake news, in cui l’ideologia dell’apparire ha il predominio sui valori e sulla partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita politica”, ha aggiunto la professoressa Cardullo.

Citando Gorgia da Lentini “è evidente quanto, ancora oggi, la politica richieda una formazione completa, il perfezionamento delle competenze e l’individuazione di un punto di vista condiviso attraverso il potere assoluto del dialogo e del confronto”.

“I ritmi di ingestibile frenesia, da cui è scaturita anche una forma di analfabetismo emozionale, hanno fortemente influenzato il linguaggio –  ha rimarcato Nunzia Sanfilippo -caratterizzato da banale retorica e da discorsi sloganistici e superficiali, fenomeni che sembrano palesare diffidenza nei confronti della ragione”.

Contro ogni forma di individualismo, legata a valori post-materialistici, si pone il dialogo, strumento insostituibile per la crescita di ogni essere umano, metodo educativo antico, ma non obsoleto, e indispensabile per la comprensione della grande valenza etico-politica della filosofia.

La svolta pratica della filosofia, ritornando a servizio della persona, insegna ancora oggi che la ricerca della verità non può dimenticare la polis, “il terreno da cui è sorta e a cui è destinata” e che diventa un diritto perché intimamente collegata al diritto all’espressione, al dialogo, alla partecipazione alla vita sociale e politica. Non un diritto né tantomeno un sapere astratti, ma un diritto alla crescita e alla formazione umana.

Nicola Arrigo

 
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