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PATTI – L’esodo che ha reso vuote le case e le strade di diversi quartieri storici.

PATTI – L’esodo che ha reso vuote le case e le strade di diversi quartieri storici.
Agosto 19
08:31 2020

L’esodo di tanti cittadini  che hanno abbandonato le loro vecchie abitazioni, non solo nel centro storico, ha reso desolatamente vuote le case e le strade di diversi quartieri storici del paese.

In massa  sono andati ad abitare in zone più “moderne”, vale a dire nella parte bassa del paese, ricadenti tra Corso  Matteotti e  via Orti  e in via Padre Pio, dove si stavano costruendo interi nuovi quartieri  su terreni coltivati soprattutto a ortaggi e frutta che finivano sui banchi delle numerose botteghe cittadine ed anche di fuori paese, quartieri che, però, sono stati realizzati  con pochi servizi (quasi ovunque non sono stati  costruiti parcheggi o spazi da dedicare ai bambini, tanto per fare qualche esempio)  ed oggi, di fronte all’enormità di autovetture circolanti, si pagano le conseguenze.

Questo, però, non sembra essere un problema solo dei pattesi perché qualche tempo fa,  un convegno  svoltosi a Roma, per iniziativa dell’Associazione Polis, ha avuto come tema “Sempre meno residenti nei centri storici, più cemento e asfalto nelle campagne”.

A Patti, a dare il colpo  di grazia è stato il terremoto dell’aprile 1978 che ha portato buona parte di quei cittadini che non si erano voluti spostare prima ad abbandonare mestamente le loro vecchie case per le nuove zone residenziali.

Ma non è tutto perché, a rendere più desolante il  dato allarmante, c’è che, per motivi vari, decine di attività commerciali  (un bar, con annessi ristorante e albergo ed esercizi  alimentari ma anche artigianali), operanti nel centro cittadino o nelle zone periferiche, hanno abbassato le saracinesche mettendo fine alla loro attività, creando notevoli disagi anche ai residenti costretti a spostarsi altrove per le loro compere.

C’è una vasta area, ricadente tutta nel centro storico, ad esempio, che va dall’ex Farmacia Barbera, fino a Piazza Municipio, compreso il quartiere Polline e salendo fino al quartiere Cattedrale, per far ritorno, attraverso le vie Giuseppe Ceraolo e via Vittorio Emanuele, al punto di partenza, che è priva di qualsiasi esercizio commerciale o attività produttive.

Molto si spera, soprattutto per questa ultima zona, (incluso l’altro storico quartiere San Michele) nel progetto di recupero del centro storico che sembra essere arrivato in dirittura d’arrivo, che dovrebbe ridare a all’area in questione lo splendore di un tempo, restituendola alle sue funzioni e ai suoi abitanti. 

A tutto questo si aggiunge un altro aspetto significativo, strettamente connesso a quanto evidenziato prima, vale a dire che luoghi storici come le Piazze Marconi,  Niosi, e Mario Sciacca e via Trieste, un tempo punto di riferimento non solo per gli adulti, ma anche e soprattutto per decine e decine di  giovani, sia durante la giornata che di sera, da tempo sono completamente deserti.

Oggi il punto di riferimento – e non solo per le giovani generazioni –  è Patti Marina dove, sia i  privati che l’amministrazione comunale, hanno trovato adeguate soluzioni per rivitalizzare tale zona turistica, cosa che non è avvenuta per il centro cittadino dove manca qualsiasi punto di riferimento che possa interessare non solo i giovani.

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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