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PATTI – Le dolcezze siciliane racchiuse nel libro di Loredana Elmo. Spazio anche ai pasticciotti pattesi

PATTI – Le dolcezze siciliane racchiuse nel libro di Loredana Elmo. Spazio anche ai pasticciotti pattesi
Marzo 07
18:58 2015

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Sicilia: terra di sole, di mare, di storie millenarie e … di dolci. Proprio così, perché raccontare la storia del popolo siciliano senza tener conto delle tradizioni dolciarie dell’isola sarebbe come preparare una cassata dimenticandosi di aggiungere la frutta candita.

“Un grave delitto!”, esclamerebbero in coro tutti i pasticceri siciliani, mentre gli arabi si rivolterebbero nella tomba. Già, perché dalle nostre parti frutta candita e cassata vanno a braccetto come il cacio coi maccheroni.

Allo stesso modo, se è vero com’è vero che gli uomini sono quello che mangiano, l’identità e le radici profonde dei siciliani sono indissolubilmente legate anche alle loro abitudini alimentari, dolci inclusi. Lo sa bene Loredana Elmo, pattese di nascita ma trapiantata da parecchi anni a Capo d’Orlando, che ha di recente dato alle stampe “Storie sensuose dei dolci siciliani”.

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Un libro che narra di una storia millenaria nascosta tra le squisitezze della tradizione dolciaria della Sicilia, con in testa sorbetti, cannoli, sfinci, cassate, mustazzoli, cucchi e pignolata.

Scorrendo le 458 pagine del corposo volume edito da Ugo Mursia per la collana Golosia & co, emerge la gustosa archeologia di un passato in cui si mescolano le tracce dei numerosi popoli che hanno dominato la Sicilia: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, francesi, spagnoli.

Tutti indifferentemente consegnatari di un’eredità straordinaria che trova il suo habitat naturale in cucina. Un’eredita che la Elmo ha saputo raccogliere, catalogare e offrire ai lettori con piglio da ricercatrice acuta e versatile, in grado di districarsi in un campo d’indagine a metà strada tra sociologia e antropologia, tra etnografia e storia della cultura.

Ne vien fuori un tessuto narrativo in cui miele, pistacchi, mandorle, arance e limoni, lavorati insieme a farina, zucchero e uova, si mescolano alle leggende e agli antichi riti in cui sacro e profano, luce e oscurità, dolce e amaro tessono le trame di un’isola dalle mille sfaccettature.

Un meraviglioso viaggio sinestetico che fa tappa anche a Patti con qualche passo dedicato ai caratteristici “pasticciotti”e “cardinali”: prelibatezze tipiche della tradizione culinaria pattese e testimoni sempre vivi di un dolcissimo frammento di storia paesana. In una parola: imperdibile!

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.