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PATTI – In consiglio comunale l’opposizione chiederà di affrontare con fermezza il tema della stabilizzazione

PATTI – In consiglio comunale l’opposizione chiederà di affrontare con fermezza il tema della stabilizzazione
Dicembre 03
12:05 2018

Durante la riunione del consiglio comunale di Patti, prevista domani, l’opposizione, con in testa il capogruppo di “Patti Futura” Filippo Tripoli, chiederà di affrontare “con fermezza, insieme”, un tema di pressante attualità quale la stabilizzazione, entro il triennio, di tutto il personale precario del comune. Si chiederà, altresì, la convocazione di un tavolo di concertazione, alla presenza dei rappresentati dei lavoratori, delle parti sociali e dei componenti della prima commissione consiliare.

“Se l’amministrazione non prenderà con superficialità questo tema , come purtroppo dimostra a proposito di altri, – sottolinea Tripoli – siamo convinti che potremmo dare risposte concrete ai lavoratori”.

In una nota inviata al sindaco Mauro Aquino, al presidente del consiglio comunale Nicola Molica e al segretario generale Lyda De Gregorio, Tripoli evidenzia che “il Piano Triennale del Fabbisogno, già predisposto dalla giunta municipale, prevede la stabilizzazione, entro il triennio, di tutto il personale precario dell’ente, come, del resto, recentemente ribadito pure dal sindaco.

Ad oggi, però, non risulta agli atti che sia stato presentato alcun bando, tantomeno un regolamento, contenente criteri e modalità da attuare al fine della stabilizzazione dei nostri precari”.

”A nostro avviso – aggiunge Tripoli, facendosi portavoce della minoranza, – la procedura di stabilizzazione deve essere contraddistinta da una attenta, minuziosa e trasparente partecipazione dei lavoratori, delle parti sociali e del consiglio comunale”.

“Riteniamo – conclude Tripoli – che sia opportuno valutare tutte le possibilità che le leggi mettono a disposizione degli enti, circa, ad esempio, le tipologie di concorso interno: titoli ed esami, titoli e servizi, titoli, esami e servizi. Tali scelte devono essere ponderate e valutate da una platea più ampia come appunto,lavoratori e sindacati”.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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