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PATTI – Il Dott. Mario Pollicita: ”Medici di Medicina Generale disponibili alla vaccinazione anti covid”

PATTI – Il Dott. Mario Pollicita: ”Medici di Medicina Generale disponibili alla vaccinazione anti covid”
Febbraio 15
12:02 2021

“La vaccinazione sarà tempestiva e capillare solo con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale”. E’ quanto sostiene la Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Messina che, attraverso il suo rappresentante per il Distretto di Patti, dottore Mario Pollicita, che è anche consigliere dell’Ordine dei Medici di Messina, sottolinea “l’impegno profuso dai medici di famiglia nella prevenzione e nel contrasto dell’epidemia da covid-19” e offre la propria, immediata disponibilità “per la vaccinazione degli ultraottantenni che necessitano di vaccinazione a domicilio”.

“Per noi medici di Medicina Generale – conclude Pollicita – è molto importante che la collettività sappia la nostra disponibilità alla vaccinazione anti covid”. In tal senso Si era già espresso pure il Consiglio Regionale della Fimmg, riunitosi per ottimizzare l’organizzazione della categoria per la gestione della pandemia e, in particolar modo, per il ruolo che i medici di famiglia (ne sono morti 188 sui 303 totali deceduti  per il coronavirus) possono avere nella campagna vaccinale anti covid.

“Infatti apprendiamo dai mezzi di informazione – è scritto in una nota –  dichiarazioni da parte dell’Assessorato alla Sanità di un coinvolgimento dei medici di medicina generale nella prossima campagna vaccinale, anche se ufficialmente non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione men che meno una convocazione da parte dello stesso. I medici di medicina generale, e non è certamente una dichiarazione di parte, hanno pagato un tributo pesantissimo sia in termini di vite umane (la categoria di gran lunga più colpita) sia in termini di ulteriore impegno professionale”.

“Infatti – insiste la nota –  i medici di famiglia hanno continuato a svolgere la loro normale attività e a questa sono stati costretti ad aggiungere ulteriori aggravi professionali sia di natura prettamente assistenziale, facendo fronte e vicariando la ridotta attività ospedaliera e specialistica, sia sotto l’aspetto burocratico con nuove incombenze (ad esempio, stesura di piani terapeutici) normalmente riservate ai centri specialistici”. “Inoltre – incalza la Fimmg –  nel momento di maggiore sofferenza dell’attività dei Dipartimenti di prevenzione non si sono tirati indietro nel caricarsi anche della attività di disposizioni di inizio e fine quarantena e isolamento per evitare ulteriori fenomeni di privazione delle libertà personali dei propri assistiti, cosa che determina un sovraccarico di lavoro quantificabile mediamente in 3-4 ore al giorno.

Il tutto con spirito solidaristico, ovvero senza richiedere alcun riconoscimento economico”. La Federazione rimarca che “ancora oggi i medici di famiglia rimangono un prezioso punto di riferimento e di informazione per la popolazione e certamente sono pronti ad offrire il proprio contributo per la buona riuscita della iniziata campagna vaccinale, ma segnaliamo come allo stato attuale, non essendo stati ancora coinvolti e non essendo neanche stati informati della programmazione predisposta dall’Assessorato Regionale alla Salute, ci troviamo impossibilitati ad assolvere efficacemente a questo compito”.

Da tale considerazione la denuncia che “appare di tutta evidenza la dicotomia esistente tra ciò che emerge dai mezzi di informazione e quella che è la realtà fattuale, mettendo i medici di famiglia nella spiacevole condizione di non poter dare risposte concrete alle legittime richieste dell’utenza e, di converso, alimentando disorientamento, smarrimento e frustrazione nella popolazione che non ottiene soddisfacenti risposte ai suoi quesiti. Infatti i cittadini si rivolgono ai loro medici non fosse altro perché nello scorso autunno hanno vaccinato 1 milione e 300 mila persone per l’influenza”. Per tale motivi, la categoria ha richiesto un incontro con la parte pubblica, “ma  – conclude la nota – siamo ancora in attesa di ricevere una risposta”.

Nicola Arrigo

 
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