Patti24

La pandemia non “riesce” a spegnere nei giovani della diocesi di Patti il desiderio di incontrarsi con il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco per pregare e riflettere insieme.

La figura di San Giuseppe – l’uomo dai gesti essenziali – è stata al centro del quarto incontro, ovviamente a distanza, organizzato, come sempre, dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, diretto da don Giuseppe Di Martino.

Nonostante le evidenti difficoltà e le restrizioni, che hanno impedito che l’incontro, così come auspicato, potesse tenersi in presenza, i giovani continuano il loro cammino formativo di condivisione, desiderio che, anzi, l’emergenza sanitaria sta rendendo ancora più vivo in tutti.

Nella sua riflessione, monsignor Giombanco è partito dalla considerazione che “l’essenziale è una scelta, uno stile di vita” e che “l’essenziale chiede a Giuseppe di camminare ed avanzare verso una meta stabilita da Dio, perché l’essenziale della vita spesso non si capisce con la testa: a volte si comprende con il cuore”.

“Nella nostra vita e con la nostra storia – ha proseguito il Vescovo – noi ci incontriamo con  Dio, quasi sempre per sentieri sconosciuti e ancora inesplorati. Giuseppe, in tuta questa storia, ha sempre un sonno da interrompere, un sogno da seguire, Giuseppe sa che la prima condizione per realizzare i sogni, anche o soprattutto quello di Dio, è di svegliarsi, di rialzarsi”.

“Questo ci permette – ha concluso il Pastore della Chiesa diocesana – di gestire e di trovare l’essenziale nella notte della comprensione, dove mancano i punti di riferimento, affidandoci ed affidando sempre meglio la nostra capacità di ascoltare Dio dove prima non l’abbiamo sentito parlare e parlarci”. 

In chiusura, monsignor Giombanco ha rivolto a tutti l’augurio di vivere intensamente la Settimana Santa e di Buona Pasqua “che è sempre resurrezione e rinascita”.

Don Giuseppe Di Martino, ringraziando il Vescovo che “fa sempre sentire la sua vicinanza ai giovani”, ha reso noto che il prossimo incontro è programmato il 30 aprile. Anche stavolta l’auspicio è che possa tenersi in presenza.

Nicola Arrigo