Patti24

Si è tenuta giovedì sera, presso la sala conferenze di piazza Mario Sciacca, l’assemblea ordinaria dei soci del Gac “Golfo di Patti”. Durante la riunione è stato approvato all’unanimità il bilancio 2013, mentre il coordinatore tecnico Giuseppe Lembo ha esposto lo stato di attuazione del Piano di sviluppo locale.

Ma l’aspetto più importante riguarda l’approvazione in via definitiva della graduatoria relativa alla misura 1.5 che prevede contributi per la formazione e la diversificazione dell’ attività peschereccia. Contestualmente l’assemblea è stata informata della pubblicazione del bando, rivolto principalmente agli enti locali, per la sistemazione dei luoghi di sbarco e la cui dotazione finanziaria si aggira sui 200mila euro.

Dopo la complessa fase di costituzione del società consortile arrivano finalmente le prime risorse da spendere sul territorio a sostegno del settore pesca. «Tra gli operatori c’è grande entusiasmo – ha commentato il coordinatore tecnico Giuseppe Lembo – e tutti sembrano consapevoli dell’importanza che lo strumento del Gac può rivestire per il rilancio del settore e per lo sviluppo economico, sociale e promozionale dell’intero territorio di riferimento».

Tuttavia si è ancora agli albori: i fondi a disposizione sono quelli residuali della programmazione 2007/13 i cui tempi di utilizzo sono davvero ristretti. Il decreto di finanziamento è stato registrato alla Corte dei Conti solo nel giugno scorso e la rendicontazione della spesa dovrà avvenire entro agosto 2015. Ciò significa che qualsiasi opera di riconversione dovrà essere completata nel giro di 9 mesi: un parto che si preannuncia per niente facile.

«La ristrettezza dei tempi – ha osservato Lembo – rappresenta forse l’unica criticità, ma siamo tutti consapevoli che questa programmazione è solo il banco di prova per testare la capacità di spesa del Gac in vista dei fondi Feap previsti nella programmazione europea 2014/20. Qui si giocherà la vera sfida poiché la nuova programmazione offre corsie preferenziali proprio ai Gac, i quali dovranno essere in grado di generare concrete opportunità di sviluppo nei territori in cui operano, a partire naturalmente dalla pesca».

Giuseppe Giarrizzo