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PATTI – Fondi post terremoto: oltre 1 milione di Euro da spendere sul centro storico

PATTI – Fondi post terremoto: oltre 1 milione di Euro da spendere sul centro storico
Novembre 14
15:00 2014

Terminata l’opera di ricognizione dei fondi risalenti al post terremoto del 1978, si apre adesso la fase più delicata dell’iter che dovrà consentire il concreto investimento delle somme residue in opere di riqualificazione e ristrutturazione di beni di proprietà comunale.

Dopo la scadenza del termine assegnato ai privati per la definizione delle pratiche attraverso cui rivendicare i fondi, si è appurato che il Comune potrà fare affidamento su 1milione e 55mila euro. Importo che, Consiglio comunale permettendo, sarà immediatamente disponibile per l’esecuzione di interventi di competenza pubblica già inseriti nell’elenco approvato nel lontano 1978.

Si tratta di investimenti che potrebbero interessare sia edifici di proprietà comunale che strade, piazze e sottoservizi. Dal recupero di vecchi immobili al ripristino di fatiscenti condotte fognarie e idriche, il ventaglio delle possibilità è davvero enorme.

«L’intenzione – ha spiegato Aquino – è di aprire un confronto con tutte le forze politiche sulle modalità di spesa dei fondi in modo da avviare gli interventi a stretto giro di posta».

Le idee comunque non mancano. Tra le priorità indicate dall’amministrazione emergono la ristrutturazione e la pavimentazione della via Sant’Antonio, attualmente lastricata con mattonelle d’asfalto antiestetiche e poco funzionali; la modernizzazione della condotta fognaria del quartiere Sant’Antonio; il rifacimento della facciata esterna del cineteatro comunale Beniamino Joppolo; la realizzazione di un’area parcheggi lungo la via Garibaldi, nelle adiacenze del vecchio ospedale. Senza tralasciare interventi minimali o di bonifica e piccole opere di abbellimento dei vecchi quartieri.

Prima, però, sarà necessario incassare l’ok del Consiglio, chiamato proprio oggi ad approvare o respingere la delibera proposta dall’amministrazione comunale.

E la giunta sta già incrociando le dita: «Spero – è il commento di Aquino – che si prenda atto delle economie che si possono sviluppare e che dunque si consenta al Comune l’utilizzo di risorse che potrebbero generare occupazione e ulteriori investimenti». Insomma, adesso si spera in una sorta di effetto moltiplicare: con la ristrutturazione in corso del quartiere di San Nicola, con la riqualificazione di Porta San Michele attraverso fondi del bilancio comunale e con l’iniziativa delle case a un euro, ulteriori interventi a macchia di leopardo grazie ai fondi residui del terremoto potrebbero suscitare un rinnovato interesse dei cittadini ad investire nuovamente in questa affascinante zona della città.

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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