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Un nutrito stuolo di fedeli ha fatto da corona alla sempre emozionante collocazione di Santa Febronia sulla vara processionale, primo “atto” dei solenni festeggiamenti in onore della patrona e concittadina che quest’anno, come più volte ripetuto (ma vista la solennità dell’evento è giusto sia così), avranno un “sapore” tutto particolare perché da venerdì 27 a lunedì 30 luglio mattino “torneranno” in città da minori, dopo 50 anni, le reliquie della vergine e martire.

Al canto dell’inno tradizionale”Diva Trofima” (è stato eseguito poi anche l’inno, composto proprio in occasione del “ritorno” delle reliquie, “O Trofima Febronia”, da Daniele Greco) l’effigie di Santa Febronia è “discesa” dal “proprio” altare al centro della Cattedrale “San Bartolomeo”, da dove, con il suo volto splendete di luce, accoglie amorevolmente tutti i devoti.

Quel volto a cui ha invitato a guardare l’arciprete della Cattedrale don Enzo Smriglio “perché si rivolga non solo alla nostra comunità ma al mondo intero, soprattutto verso coloro che attualmente vivono situazione di difficoltà”. Anche per questo è stata recitata coralmente la preghiera, composta dallo stesso don Enzo, per chiedere all’intercessione di Santa Febronia di “allontanare dai cuori la rassegnazione”, di “sradicare il morbo velenoso della gelosia”, di “saper offrire ogni giorno la nostra testimonianza di vita lieta, coraggiosa e coerente, che al Vangelo sa ispirarsi, nel Vangelo trova la forza e dal Vangelo acquisisce lo stile”.

Domani sera, sempre in Cattedrale, inizierà il triduo; alle 18,30 sarà recitato il Rosario, cui seguiranno la coroncina e alle 19 la messa.

Nicola Arrigo