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PATTI – Consulte cittadine, la vera sfida è il coinvolgimento

PATTI – Consulte cittadine, la vera sfida è il coinvolgimento
Dicembre 13
21:33 2014

Si è svolta oggi, alle 16,30, un’assemblea della Consulta Territoriale di Corso Matteotti aperta a tutti i cittadini del quartiere. L’incontro è servito a spiegare tre punti fondamentali: cos’è la Consulta, cosa ha già fatto in queste prime settimane di attività e cosa potrebbe fare se un numero maggiore di cittadini vi aderisse.

Nonostante il breve tempo passato dalla sua proclamazione, questa Consulta ha già ottenuto alcuni risultati, come il rifacimento della segnaletica orizzontale (grazie anche alla disponibilità dell’assessore Bonanno), la discussione in Consiglio comunale sulla richiesta di ricostruzione, in alcuni punti, degli argini del torrente Montagnareale e la riproposizione del progetto di costruzione di un marciapiedi nel tratto tra Largo Jan Palach e l’incrocio con Via Orti, essenziale per la sicurezza dei pedoni in un’arteria tanto trafficata.

A parte questi obiettivi, il tentativo di coinvolgere un maggior numero di cittadini nell’attività di questi nuovi istituti di democrazia diretta servirà a sciogliere uno dei nodi essenziali della loro legittimità: «Essendo organi su base volontaria – spiega Gloria Faustini, presidente del Coordinamento della Consulte – avranno la possibilità di contare veramente nelle scelte di gestione del territorio solo se riusciranno a dare voce alle richieste del maggior numero di residenti ed operatori del quartiere.

Al contrario, se risultassero espressione di realtà limitate o, peggio, con connotati di parte, perderebbero la possibilità di rappresentare un’innovativa politica dal basso». Le quattro Consulte che si sono già formate hanno, peraltro, caratteristiche molto diverse l’una dall’altra. «Quella del Centro Storico – osserva la Faustini – è espressione soprattutto delle associazioni che vi hanno sede. Il rischio è quello che la progettualità delle associazioni prevalga sulle richieste di vivibilità dei cittadini».

Discorso diverso per la Consulta di Roccone-Ferriato-San Nicolò La Mendola, che comprende un territorio vasto del tutto privo di spazi di socializzazione e con nuclei abitativi per lo più sparsi, mentre in quella di Corso Matteotti c’è una densità abitativa e commerciale altissima: «se la prima Consulta – è la riflessione del presidente – dovrà fare i conti con la difficoltà di aggregazione degli abitanti, la seconda dovrà reinventare luoghi di comunicazione in un quartiere soffocato dal traffico e dal cemento. Il fatto che i membri di entrambe siano normali cittadini, imbarcatisi per la prima volta in un’impresa collettiva, fa ben sperare che possano riuscirci».

Infine, la Consulta di Marina, ben equilibrata tra realtà associative e cittadini, «vive – riflette ancora La Faustini – una forte contraddizione tra residenti e gestori di locali estivi, tra il suo essere stata una frazione di pescatori, artigiani e operai e la nuova realtà di zona turistico-ricreativa animata dai locali di ritrovo dei giovani. La scommessa di questa Consulta sarà quella di risolvere il contrasto tra due modi di vita tanto diversi, ritrovando norme di coesistenza ed una valida identità collettiva».

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.