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PATTI – Cimitero, odori nauseabondi e lapidi abbandonate tra gli sfalci. L’indignazione trova sfogo sui social

PATTI – Cimitero, odori nauseabondi e lapidi abbandonate tra gli sfalci. L’indignazione trova sfogo sui social
Novembre 08
10:40 2014

Patti_Cimitero_G_G_001Trascorsa la commemorazione dei defunti rimane il solito strascico di polemiche sulle condizioni del cimitero del centro. In questi giorni da più parti si è lamentato lo stato di degrado di una struttura che in alcune zone sembrerebbe completamente abbandonata a se stessa, specie nella parte più antica. E come accade ormai da qualche tempo, l’indignazione dei pattesi ha trovato sfogo sui social network: cassa di risonanza attraverso cui parecchi cittadini hanno denunciato alcuni disservizi proprio nei giorni di maggiore affluenza.

Ma a far montare la rabbia dei pattesi ha contribuito soprattutto l’odore nauseante avvertito nella zona nord occidentale del camposanto. Sfalci abbandonati a marcire o estumulazioni fatte non proprio a regola d’arte? Le supposizioni si sprecano e l’amministrazione comunale finisce ancora una volta nell’occhio del ciclone. Patti_Cimitero_005

All’increscioso episodio si aggiungo parecchie altre segnalazioni di cittadini che, tra una visita e l’altra ai propri defunti, si sono armati di smartphone e macchine digitali improvvisandosi fotoreporter. Viottoli dissestati, gradini sconnessi, staccionate divelte e addirittura lapidi in frantumi abbandonate alla base delle strutture sepolcrali: una carrellata di scatti pubblicata su facebook che mette a nudo alcuni angoli del cimitero abbandonati al degrado più assoluto.

E proprio sulle piazze virtuali dedicate alla città impazza la polemica: «Possibile che un cimitero che si rispetti debba stare in queste condizioni?». Oppure: «Purtroppo se per trent’anni non si è preservato nulla questo non può che essere il decorso naturale delle cose». E ancora: «Di tutti i dipendenti deputati alla manutenzione del cimitero solo uno è sempre presente».

Patti_Cimitero_007Segnalato anche il grave stato di dissesto del sito che determinerebbe un lento scivolamento a valle di tutta la struttura e la comparsa di crepe lungo i viali e sulle pareti delle cappelle gentilizie: «Un problema vecchio dovuto al terreno argilloso e sul quale  già nel 1870 si era pronunciata una commissione scelta dal Prefetto, stabilendo che il luogo non era adatto per il cimitero», spiega qualcuno. E c’è addirittura chi suggerisce di individuare un nuovo sito. Fantascienza? Può darsi. Su una cosa, però, sono tutti d’accordo: più rispetto per i morti!

 

 

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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