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PATTI – Chiesa del Sacro Cuore di Gesù. L’altare della reposizione “alternativo”

PATTI – Chiesa del Sacro Cuore di Gesù. L’altare della reposizione “alternativo”
Marzo 29
12:33 2024

Secondo tradizione sono stati tanti i pattesi che ieri sera, in occasione del Giovedì Santo, hanno visitato le chiese cittadine dove sono stati allestiti quelli che il linguaggio popolare continua a chiamare ”sepolcri” ma che, in realtà, sono altari della reposizione.

Chi per semplice curiosità e per fare magari, poi, i paragoni e la classifica del “più bello”, chi perché desideroso di pregare, anche se per pochi minuti, davanti a Gesù Eucarestia, chi semplicemente per fare “delle tappe” nella passeggiata serale, sé stato il consueto via via lungo le strade di Patti per raggiungere, a piedi o in auto, le chiese.

Ha destato particolare “curiosità” e apprezzamento, essendo “uscito” dai canoni tradizionali (che, comunque, sono sempre canoni…umani) l’altare preparato nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù. ovvio che al centro ci fosse Gesù Eucarestia, ovvio che ci fossero i segni del pane e del vino e del sacerdozio, ma quest’anno il gruppo che lo ha predisposto ha pensato bene di attualizzarlo, aggiungendo dei “segni” che richiamano le attuali sofferenze dell’umanità e le sue purtroppo ricorrenti tragedie.

Per questo – spiega il parroco, don Giuseppe Di Martino, –abbiamo arricchito l’altare della reposizione con le scarpe rosse, per esprimere solidarietà a chi è stato vittima di femminicidio e alle donne violate; con le bandiere di Russia, Ucraina, Israele e Palestina per ricordare il dramma che quei Paesi – e purtroppo non sono i soli – stanno vivendo a causa della guerra; con un peluche capovolto e delle scarpette, come quelle che troppo spesso…arrivano sulle nostre spiagge, per ricordare tutti quei bambini, le vittime più innocenti, morti attraversando il Mediterraneo. Sullo sfondo le mani alzate verso il cielo, segno della preghiera rivolta a Dio, sintetizzata nelle parole: Signore, ascolta la nostra preghiera, a te giunga il nostro grido di aiuto”.

L’altare – che qualcuno ha definito “alternativo” e che, indubbiamente, ha fornito tanti elementi di riflessione – ha ricevuto tanti consensi. Una “lettura” particolare dei “segni dei tempi” e un’occasione offerta ai fedeli per interrogarsi se sia ancora possibile un futuro davvero migliore per l’umanità.

Nicola Arrigo

 
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