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Non sarà il carnevale degli anni 90, eppure la città dimostra di poter ancora esprimere energie utili a mantenere la manifestazione a livelli accettabili.

Nonostante la scarsa disponibilità economica, le avverse condizioni meteo e le polemiche dei soliti detrattori, la 53esima edizione del Grancarnevale pattese ha mostrato l’esistenza di un tessuto ancora in grado di crescere e di riportare la manifestazione ai livelli di un tempo.

Tuttavia – inutile nasconderlo – la qualità dei costumi e dei manufatti non è certo quella degli anni d’oro. Complice la crisi, forse anche una certa scollatura (a parte qualche eccezione) tra vecchie e nuove generazioni di artisti della cartapesta, fatto sta che sia i gruppi che i carri hanno forse peccato in fantasia e creatività.

Poca anche la satira, vero motore del carnevale. Ma si può sempre migliorare, e lo dimostra l’entusiasmo di chi ci ha messo la faccia, le braccia e il cuore.

Sul gradino più alto del podio torna il veterano Salvatore Gumina con il carro “La Pace sia con voi”. Secondo posto per i “Jolly” dell’associazione “Terzo Tempo”. Terzo posto per “Pacco a Sorpresa” di Nino Masi.

Per la categoria gruppi vince l’istituto comprensivo Luigi Pirandello con “Un Carnevale di Pace”, sul secondo gradino del podio “Trenta Sfumature di C?…” di Elvira Mangone e al terzo posto “I Giullari” di Tindaro Foti.

Inevitabile qualche polemica sulla graduatoria stilata dalla commissione giudicatrice, ma ci piace pensare che sia solo il frutto di una sana competizione. Meno giustificabili le polemiche di chi intende sminuire l’importanza della manifestazione per sferrare attacchi politici, curare interessi personali o, addirittura, sostituirsi alle autorità religiose per lanciare anatemi contro chi ha deciso di recuperare la sfilata del martedì durante il periodo quaresimale.

Ricordiamo a tutti, in primis a noi stessi, che in una società laica la religiosità attiene principalmente alla sfera del personale. E chi ha sentito l’esigenza di raccogliersi in penitenza ha legittimamente deciso di non prendere parte all’evento.

Tuttavia si può sempre raddrizzare il tiro e cercare di mettere tutti d’accordo organizzando, per l’anno venturo, una sfilata in più da programmare la domenica precedente o il giovedì grasso. Un’opzione che a quanto pare l’amministrazione in carica sta seriamente valutando per fare in modo che la 54esima edizione sia davvero all’insegna di “Un Carnevale di Pace”.

Redazione