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PATTI – Bandiera Blu. L’assessore Messina ribatte a Salvo e Musmeci

PATTI – Bandiera Blu. L’assessore Messina ribatte a Salvo e Musmeci
Maggio 23
08:50 2020

Mi dispiace di aver suscitato tanta “incredulità” nei consiglieri Luca Musmeci e Placido Salvo, per aver detto la verità, semplicemente la verità. Me ne farò una ragione,  anche se mi riesce  difficile pensare  come la  “verità” possa essere scambiata  per “reazioni scomposte”. 

Che il mare di Patti meriti la Bandiera Blu ne è convinto  per primo  l’assessore al Turismo che senza “superficialità” come qualcuno diversamente vuol far credere,  ha  intensamente lavorato iniziando un serio percorso  per raggiungere l’obiettivo, facendo acquisire oggi,  agli uffici del Comune un bagaglio di conoscenze e competenze, utili nel proseguo.

Evidentemente aver interrotto la “dimenticanza” di questi lunghi 33 anni, ponendo concretamente e seriamente l’obiettivo della Bandiera Blu è stato interpretato quasi come un segno di “lesa maestà”.

La logica del non fare niente non mi appartiene,  lo dice la mia storia e lo devo ai miei concittadini, anche a quelli  che si arrogano il diritto di esprimere voti, compilare pagelle e sentenziare bocciature. Io non mi son dato alcun voto, ne positivo ne negativo, ma solo  lavorato per la collettività.   

Nessuna distrazione. Se qualcuno si è “distratto” non è certo l’assessore Messina che per la Bandiera Blu ha sempre cercato attraverso l’ascolto,   la condivisione per  iniziare un percorso teso all’obiettivo, semmai altri hanno cambiato idea, ma si sa la campagna elettorale è alle porte e le vecchie logiche riappaiono.

La mia cultura prima che “politica” è “civica” e come tale non può prescindere, dalla  verità, che piaccia o no,   la verità parla un solo linguaggio che non può essere “colorito  o meno  a secondo se ci piace o no, ne tanto meno identifica “nemici.” Ma non posso fare a meno di dissentire, credo legittimamente, così  come gli altri,   da fantasiose e tendenziose interpretazioni.  

Mi rendo conto che effettivamente  “risulta incomprensibile “ la scelta di candidare tra l’altro la spiaggia di “Galice”  e non quella di “Marina di Patti” a chi non ha contezza e conoscenza del  disciplinare della Bandiera Blu,  ma evidentemente parla per sentito dire senza approfondire l’argomento e senza calarlo nella realtà delle cose, bastava chiedere o meglio ascoltare visto che in diverse momenti,  ho avuto modo di approfondire l’argomento.   

Provvederò quanto prima, a dare risposta scritta, su tutti i punti richiesti dall’interrogazione compreso i  “58.000,00 impegnati,” ma per favore non adombrate sospetti.   Questa si, la cultura del  sospetto,  “non fa onore a nessuno , ma lascia spazio all’amarezza.”

Per questo ultimo aspetto, posso anticipare,   che le risorse assegnate, come si potrà ben notare dalla delibera, sono relative a servizi e interventi da realizzare durante la stagione  balneare e che ben potranno essere realizzati a prescindere del mancato ottenimento, per quest’anno, del riconoscimento della Bandiera blu,  per determinare comunque un indubbio miglioramento della qualità delle nostre spiagge.

Non posso fare a meno di notare che la nota  dei consiglieri Musmeci e Salvo,  cosi precisa, attenta  e puntuale nell’analizzare  la mia  “reazione scomposta”  ha  “sorvolato,  sono sicuro per mera dimenticanza, di analizzare gli oltre 10.000.000,00   euro di debiti fuori bilancio  che  i cittadini di Patti,  hanno pagato e stanno ancora pagando  in termini di mancate risorse da destinare a servizi,  investimenti e per  far pagare tutti meno.

Ma sono certo,  che così come legittimamente è stato chiesto per la Bandiera Blu, interrogazione scritta e accesso agli atti, allo stesso modo, si porrà fine a siffatta dimenticanza cominciando come già suggerito dalla copertura di 600.000,00 euro  dovuti per un diritto negato.

Condivido nell’interesse supremo della Città,  che sta attraversa uno dei momenti più critici della sua storia, la ricerca e l’auspicio di  una proficua  collaborazione,   ma  che  ciò non può prescindere dalla verità.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.