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PATTI – Bancarotta fraudolenta, misure interdittive per gli amministratori dell’ex Caleca Italia

PATTI – Bancarotta fraudolenta, misure interdittive per gli amministratori dell’ex Caleca Italia
Giugno 19
17:58 2015

Bancarotta fraudolenta per distrazione e bancarotta societaria nell’ambito del fallimento dell’ex azienda “Caleca Italia” (oggi Ceramiche del Tirreno). Sono queste le accuse mosse all’imprenditore pattese Gaetano Caleca e alla moglie Rosanna Giacalone a margine di “lunghe e complesse indagini” condotte dagli uomini della Guardia di Finanza di Patti sotto il coordinamento e la direzione del Procuratore capo della repubblica Rosa Raffa su disposizione del Gip del tribunale di Patti Eugenio Aliquò.

Per i coniugi sono scattate due misure cautelari interdittive: un provvedimento che di fatto vieterà ai due di esercitare per un anno e in qualsiasi forma, anche indiretta, “imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese , ovvero la carica di amministratore, liquidatore, sindaco e altro”.

Secondo quanto reso noto dal comando delle fiamme gialle, i due avrebbero “distratto risorse dal patrimonio societario cedendo a un prezzo incongruo il ramo d’azienda ”.
L’altro capo d’accusa riguarderebbe, invece, la falsificazione dei bilanci societari al fine di “occultare il reale stato patrimoniale e finanziario della società” che i due gestivano, determinando il dissesto dell’azienda con una “perdita reale di oltre 6 milioni di euro”.

Coinvolte nell’indagine anche due persone, raggiunte da avviso di garanzia per aver determinato, in concorso con Caleca e Giacalone, il dissesto dell’azienda e la distrazione dei beni dalla società fallita.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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