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PATTI – Auguri e riflessioni per un 2019 che segni, davvero, la sospirata svolta per la città.

PATTI – Auguri e riflessioni per un 2019 che segni, davvero, la sospirata svolta per la città.
Dicembre 31
18:58 2018

“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’….” ! Mutuando la celeberrima canzone di Lucio Dalla, proviamo a “distrarci” un po’ per tentare di “vedere positivo” per il nuovo anno che si “apre” pure per la nostra Patti.

Per distrarti devi essere attirato da qualcosa che ti distolga dall’attenzione, per distrarti c’è bisogno di qualcosa che ti colpisca, che ti interessi.

Verrebbe, allora, fin troppo facile concludere che, al momento, a Patti, mancano, quasi del tutto, le occasioni di distrazione. Si vive nella routine di problemi, piccoli o grandi, personali o collettivi, si vive nell’incertezza, nella precarietà, si constata un preoccupante stato di stagnazione totale, si vive avendo quasi perso la speranza in quello che comunemente si definisce “un futuro migliore”.

Certo, gli anziani amano ripetere che “chiù scuru di menzanotti non po’ essiri” e basterebbe solo questo a dare una spinta “positiva” per il 2019 che ci apprestiamo a vivere, sia come singoli cittadini, sia come comunità.

Facendoci, allora, interpreti di tantissimi cittadini, quantomeno di quelli che non hanno ancora definitivamente dato spazio alla rassegnazione e ritengono che l’”acqua stagnante” possa essere smossa, ci auguriamo che il 2019 sia per Patti un anno in cui riscoprire, in primis, il senso di appartenenza.

E’ vero che la nostra cittadina è, da tempo ormai, residenza di tanti forestieri, che si accasano qui principalmente per motivi di lavoro, ma quanti sono nati a Patti e ci vivono da sempre, devono recuperare le proprie “radici” perché da ciò nascono poi l’amore e l’impegno per la propria comunità, sempre e non solo nella grandi occasioni.

Ci auguriamo che il 2019 faccia riscoprire anche la bellezza dei rapporti interpersonali diretti, come quando soprattutto “supra o ponti” – così come altri punti di ritrovo – era luogo di scambio, di discussione, di dibattito; quando c’era il piacere e il forte desiderio di incontrare gli altri, faccia a faccia, anche solo per stare insieme.

Oggi anche a Patti si vive in un crescente individualismo che, purtroppo, attanaglia pure le giovanissime e giovani generazioni e ciò, ovviamente, rende ancor più complicato lo sviluppo del senso di una comunità che condivide gioie e dolori.

Ci auguriamo che il 2019 segni il recupero di una genuina, aperta, sincera dialettica, in cui l’altro non sia necessariamente il “nemico” da affrontare, ma qualcuno con cui dialogare. E ciò vale principalmente per la vita politico-amministrativa, che, spesso, purtroppo, ha alimentato e continua ad alimentare la stagnazione, dando quasi l’esempio ai cittadini di un “trascinamento” che porta proprio alla rassegnazione.

Fuggiamo la tentazione dell’”ormai” e diamo il nostro piccolo e semplice contributo perché anche a Patti rifiorisca la speranza in un domani davvero migliore, un futuro partecipato, un futuro di cui ciascuno si senta protagonista come bambino, ragazzo, giovane, adulto, anziano, professionista, componente di una famiglia, impiegato, e anche se disoccupato. Solo così saremo capaci di lasciare ai nostri figli una “città”, una comunità !

I problemi ci saranno, sempre e comunque, dalle buche sull’asfalto alle immancabili transenne, dalla pulizia che spesso lascia a desiderare, alla flebile illuminazione pubblica ad un centro storico sempre più abbandonato (tanto per citarne alcuni), ma se ciascuno farà – e bene – la propria parte, rifiorirà in tutti l’orgoglio di essere pattesi e l’impegno per vivere bene all’interno della comunità cittadina sarà la linfa quotidiana, senza deleghe, senza abdicare al proprio diritto – dovere di essere anche “voce critica”, non per distruggere ma per spronare ed edificare.

Nessuno si arrenda a priori, nessuno si rassegni, la speranza e il desiderio di “andare oltre” siano “compagne di viaggio”, ogni giorno, per un 2019 che segni davvero, come tutti auspichiamo, la sospirata svolta per la nostra città.

Auguri !

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.