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PATTI – Amministrative 2016. Tanto rumore per nulla ! (di Nicola Arrigo)

PATTI – Amministrative 2016. Tanto rumore per nulla ! (di Nicola Arrigo)
Giugno 07
17:00 2016

Tanto rumore per nulla ! Potremmo sintetizzare così l’esito delle urne per le elezioni amministrative a Patti. Tanto rumore durante la campagna elettorale, tanti proclami, tanti pronostici, per qualcuno tante certezze, trasformatesi, invece, in cocenti delusioni.Patti_Municipio_008

Mauro Aquino, numeri alla mano, non ha vinto, ha stravinto, surclassando gli avversari. O perché i pattesi gli hanno voluto confermare la fiducia (anche molti di quelli che in cinque anni hanno spesso sparato a zero nei suoi confronti), o perché non hanno visto negli “altri” un’alternativa valida, o perchè, alla fine, com’era prevedibile, l’eccessiva frammentazione ha fatto la differenza, tant’è che il sindaco uscente ha sbaragliato il campo, ottenendo pure la maggioranza in consiglio comunale. Cosa che, a nostro avviso, accrescerà le responsabilità sue e dell’amministrazione, perché non potrà avere l’alibi di non poter governare per mancanza di “numeri”, anche se l’esperienza precedente ci “dice” chiaramente di come tutto sia possibile, per cui la maggioranza diventa minoranza e viceversa o c’è chi si allontana dal “carro del vincitore”e poi ritorna.
Patti_Municipio_012Agli altri non rimane che leccarsi le ferite, scaricando magari le responsabilità della sconfitta sui cittadini che “non hanno avuto il coraggio di cambiare”, ritornello che abbiamo già sentito tante volte in meno di 48 ore. Ma in politica, alla fine, meno male o purtroppo – secondo i punti di vista – contano i “numeri” e questi hanno dato ampiamente ragione ad Aquino e “torto” agli altri, sebbene, a leggere tra le righe, c’è chi, come Nino Miragliotta, nonostante si sia “organizzato” in poco tempo, possa ritenersi soddisfatto quantomeno del risultato personale. Cosa che, probabilmente, non possono fare Alessio Papa e Nicola Calabria che si aspettavano molto di più, mentre Nino Lena e Maria Teresa Calabrese parevano già destinati in partenza a posizioni di rincalzo. Soddisfazione che, naturalmente, non regna (e non potrebbe essere diversamente) nemmeno nell’entourage di Gianluca Bonsignore, che ha avuto il grandissimo coraggio di scendere in campo e di “esporsi”, pur sapendo che non sarebbe stato facile e pur sapendo che a molti il “suo contorno” era indigesto.

patti_piazza_marconi_001L’urna ha fatto qualche vittima tra i consiglieri uscenti (Gigante, La Macchia, Fortunato), mentre ne ha confermati altri (Franchina, Salvo, Gregorio Nardo, Impalà, Di Santo, Tripoli, Prinzi). Urna amica pure per Alessia Bonanno – che, comunque, Aquino ha già scelto quale assessore – e Nicola Molica, anche lui facente parte nella legislatura precedente dell’esecutivo. Sarà un civico consesso con sei donne, di cui solo Maria Gregorio Nardo è al secondo mandato; le new entry sono Tonina Costanzo, Giuseppa Cannata, Carmelina Virzì – che è il consigliere anziano, essendo stata la più votata -, e Natalia Cimino, oltre a chi subentrerà (Enza Stroscio) se Alessia Bonanno opterà per l’assessorato. Oltre alla Cimino, figlia del senatore Francesco, ci sarà un altro figlio di politico del passato, Luca Musmeci, il cui papà Enzo ha per anni amministrato la città in qualità di sindaco. Infine Attilio Scarcella (il papà Pippo fu consigliere comunale) e Cesare Messina, in passato revisore dei conti del comune.

Adesso, si “riparte”, sperando che le tante parole ascoltate in campagna elettorale, da tutti gli schieramenti, non rimangano, appunto, solo….parole; sperando che ci sia una fattiva collaborazione fra tutte le forze politiche, che si lascino da parte i personalismi e i veleni (che, purtroppo, sono già riaffiorati sui social network); Patti ha bisogno di persone che le vogliano bene sul serio, non a chiacchiere, che si impegnino a fondo per rilanciarne il ruolo baricentrico. Per far questo non c’è colore politico; serve solo un profondo senso di appartenenza.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.