PATTI – Alunni del Liceo partecipano a incontro con don Luigi Ciotti
Un’esperienza sicuramente da ricordare quella vissuta da un gruppo di alunni della IV A del Liceo “Vittorio Emanuele III”, diretto dalla professoressa Marinella Lollo, che, accompagnati dalla professoressa Marilia Gugliotta hanno partecipato, nel cine-teatro “Rosso di San Secondo” di Capo d’Orlando all’incontro con don Luigi Ciotti.
Un incontro in preparazione alla 25^ Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’associazione Libera, che si terrà il 21 marzo a Palermo.
U evento, come evidenziato dagli alunni partecipanti, che ha costituito un’occasione di crescita personale, “un passo in più verso la conoscenza , un passo per essere consapevoli”, al fine di saper vincere la rassegnazione.
In una prospettiva di miglioramento sociale e culturale, l’incontro, mirato ad una maggiore consapevolezza di quanto l’illegalità sia dilagante e di quanto sia urgente creare un clima di rispetto delle regole, si è proposto di affrontare temi, purtroppo ancora oggi attuali, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, la continua crescita della criminalità organizzata e la relativa confisca dei beni, e, soprattutto, la povertà intellettuale che sprona i giovani ad ambire al “privilegio mafioso”.
“Ognuno di noi ha l’obbligo morale di impegnarsi al fine di sradicare questo cancro che, silente, serpeggia tra le radici della nostra società”; è così che Don Luigi Ciotti, sollecitato dalle numerose domande degli studenti, alla luce della sua conoscenza delle dinamiche interne alle organizzazioni malavitose, ha invitato, tramite testimonianze ed esperienze dirette, a “non accettare compromessi, a denunciare la corruzione e l’illegalità, non generalizzando, però, quel “sistema” tanto ripudiato ed incriminato, ricercando piuttosto, come sosteneva Rita Atria, tramite un esame di coscienza, il pensiero mafioso latente che albeggia in noi ogni qualvolta ci concediamo all’odio”.
“Abbiamo capito, attraverso le parole di don Ciotti – sottolineano gli studenti del Liceo pattese – che mafia non è solo l’omicidio, non é solo la truffa o l’evasione fiscale, mafia è la quotidianità della prevaricazione, é terrore psicologico che annienta la resilienza, perché mafia è quell’odio che eclissa la ragione”.
Da qui la domanda “lasciata” agli studenti: “Ha senso fronteggiare l’episodico rincorrersi degli eventi mafiosi senza andare alla radice del problema, senza riconoscere la possibilità, citando Quasimodo (“Quasi un madrigale”) “Che l’uomo che in silenzio s’avvicina non nasconde un coltello fra le mani ma un fiore di geranio?”.
Nicola Arrigo
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