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PATTI – Accalappiati gli ultimi due cani randagi in via Papa Giovanni XXIII°

PATTI – Accalappiati gli ultimi due cani randagi in via Papa Giovanni XXIII°
Ottobre 30
09:20 2014
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Animalisti pattesi

Niente più randagi in via Papa Giovanni XXIII. Dopo la barbara uccisione, da parte di ignoti, di due cani con un arancino al veleno, mercoledì scorso sono stati accalappiati gli ultimi due componenti del branco che solo pochi mesi fa contava circa quindici elementi. Le operazioni si sono svolte dopo il sopralluogo del dott. Alessandro Taormina (veterinario responsabile del canile “Mille Musi” di Castanea) dietro richiesta del sindaco Aquino e delle associazioni “Animalisti Siciliani e Ambiente” e “Aima Cive” che hanno partecipato attivamente alla cattura grazie alla loro conoscenza del territorio e dei cani stessi.

«Il sopralluogo – ha spiegato Daniela Faranda di “Animalisti Siciliani e Ambiente” – si è reso necessario per evitare che l’intervento andasse a vuoto, così come è già capitato parecchie volte alla Polizia municipale». L’accalappiamento è avvenuto tramite utilizzo di anestetico. I due cani sono adesso ricoverati presso il canile di Castanea dove saranno accuditi e sterilizzati. Insieme a loro anche una cucciolata catturata circa una settimana prima. «Alcuni cuccioli – ha spiegato la Faranda – sono andati in adozione, altri sono rimasti in stallo a nostre spese per tutto il tempo precedente al trasferimento presso il canile messinese».

Intanto sono in fase di allestimento i dieci box in legno deputati al ricovero dei randagi in attesa di microchippatura e sterilizzazione. Gli stalli sorgeranno in un terreno di 9milla 600 metri quadri sito in contrada Mulinello e messo a disposizione gratuitamente da Anna Chiodaroli proprio nelle vicinanze del canile abusivo posto sotto sequestro qualche anno fa dall’autorità giudiziaria e a ridosso del quale parecchi cittadini continuano ad abbandonare indiscriminatamente scatoloni pieni di cuccioli (circa 40 quelli ritrovati dall’inizio dell’anno ad oggi). «Si è pensato di realizzare gli stalli in questa zona perché qui sono presenti diversi volontari, tra cui la stessa Chiodaroli», ha detto Daniela Faranda.

Ma l’impegno delle associazioni sembrerebbe non essere visto di buon occhio. «Recentemente – ha riferito il presidente di “Animalisti Siciliani e Ambiente” – abbiamo ricevuto pressioni dal comando della municipale perché non abbiamo effettuato la registrazione all’albo regionale. Ma la nostra attività è perfettamente regolata dalla legge quadro che ammette il volontariato come azione a tutela e benessere degli animali senza scopo di lucro. L’iscrizione all’albo è solo una questione burocratica per noi non preminente. Il nostro scopo primario risiede, piuttosto, nel fare qualcosa di concreto sul territorio».

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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