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PATTI – 22 agosto 2007, sei le vittime della tragedia de “Il Rifugio del Falco”. 14 anni dopo… solo un silenzio assordante.

PATTI – 22 agosto 2007, sei le vittime della tragedia de “Il Rifugio del Falco”.  14 anni dopo… solo un silenzio assordante.
Agosto 22
12:17 2021

14 anni di ferite laceranti che niente e nessuno potranno far rimarginare, 14 anni di silenzi, 14 anni senza alcuna giustizia. 14 anni di dolore, di rabbia, di innumerevoli domande su come e perché sia potuto succedere, sulla tempestività e sull’adeguatezza dei soccorsi, 14 anni di ricerca di responsabilità e di colpevoli (per la giustizia non ce ne sono), 14 anni senza risposte, per cui le ferite si aprono sempre più e fanno sempre più male.

22 agosto 2007, il giorno dell’immane tragedia de “Il Rifugio del Falco”, l’agriturismo di contrada Litto di Patti che divenne teatro di qualcosa di inaspettato e di tremendamente catastrofico, con 6 vittime a causa di un incendio. Tre persone morirono sul posto, una poche ore dopo, altre due ne giorni a venire, dopo aver provato a lottare strenuamente contro un ineluttabile destino.

A distanza di 14 anni sembra che tutto sia caduto definitivamente nel dimenticatoio; rimane, soprattutto – e non potrebbe essere diversamente – nei familiari lo struggente ricordo e il profondo dolore per la perdita di persone care, ma, per il resto, tutto è avvolto dal silenzio assoluto.

Non un’iniziativa per ricordare quel tristissimo evento, non una sola parola da spendere in memoria delle sei vittime. Silenzio ! Un silenzio – come si suol dire in simili circostanze – assordante, perché conferma come si viva di sensazionalismo, come tutto “smuova” nell’immediatezza per essere poi taciuto per sempre. E sei morti non sono sicuramente bazzecole, né tantomeno si è trattato di una fiction con scene orribili.

Patti è sempre più un paese senza memoria, un paese in cui tutto scivola addosso, in cui ci si dimentica troppo facilmente, anche quando si tratti di esperienze che segnano profondamente la vita di una comunità. E un paese che non ha memoria è destinato a morire ! Allora, solo per “rinfrescare” la memoria a chi magari, impegnato in campagna elettorale, non si è ricordato della ricorrenza, per provare a sensibilizzare affinchè simili eventi non si ripetano più, per tentare di smuovere le acque stagnanti dell’indifferenza, elenchiamo i nomi delle sei vittime, ricordando che noi, ogni anno, siamo “ritornati” – e siamo stati quasi sempre gli unici –  sulla tragedia de “Il Rifugio del Falco” e ci possiamo vantare di questo: Cettina Scaffidi, Costantino Cucinotta, Giuseppe Buonpensiero, Lucia Natoli, Caterina Maffeini, Matteo Cucinotta.

Sei persone che, così come i loro familiari, attendono una giustizia che probabilmente non ci sarà mai, considerato anche che nella sentenza che condannava l’allevatore Mariano La Mancusa, colpevole di aver appiccato quel 22 agosto di 14 anni fa il fuoco (alimentato poi dallo scirocco), e che sta scontando 5 anni e 4 giorni, si escludeva qualsiasi legame con il dramma de “Il Rifugio del Falco”.

All’epoca, i consulenti del Tribunale scrissero nella loro perizia  che  si trattò di “un imprevedibile sistema caotico…una variabilità causata dal vento e dalla temperatura del fuoco che cambiava continuamente direzione”. Come dire che i sei poveri malcapitati si trovarono al posto sbagliato (Matteo Cucinotta stava festeggiando il proprio compleanno) nel momento sbagliato. 

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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