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PATTI – Per il giubileo delle famiglie circa 1200 persone provenienti da tutta la diocesi.

PATTI – Per il giubileo delle famiglie circa 1200 persone provenienti da tutta la diocesi.
Giugno 20
14:41 2016

giubileo_delle_famiglie_003Circa 1200 persone provenienti da tutta la diocesi pattese, nonostante la condizioni meteo poco favorevoli, si sono ritrovati a Tindari per celebrare il Giubileo delle famiglie .E’ stato un pomeriggio di preghiera, riflessione, comunione e, soprattutto, di festa sul tema “Famiglia, casa della misericordia”. Un’equipe di famiglie della Chiesa pattese, guidata da don Calogero Calanni, si è attivata per preparare al meglio l’appuntamento, che, come sottolineato anche dal vescovo monsignor Ignazio Zambito, nella lettera di invito inviata a tutti i parroci della diocesi, ha inteso raggiungere anche e soprattutto le famiglie “lontane” o che vivono situazioni di difficoltà.

giubileo_delle_famiglie_004“Oggi più che mai – evidenzia don Calanni – è fondamentale ripartire dalla famiglia. Il Giubileo ha voluto rappresentare un evento di grazia per la nostra diocesi e specialmente proprio per le famiglie. E’ stato bello ritrovarsi insieme, compresi i figli, per condividere una forte esperienza di fede”.

Dopo l’accoglienza a Locanda, con la consegna ai gruppi di un foulard su cui erano impressi i loghi della diocesi e del Giubileo e lo slogan della giornata, a causa del maltempo è “saltato” il programma che avrebbe dovuto svolgersi nella Piazzetta dell’Immacolata, per cui ci si è ritrovati in santuario L’attenzione è stata incentrata sulle opere di misericordia corporali e spirituali e principalmente su come esse vengono vissute all’interno della famiglia. “Una sfida quotidiana – sottolineano i coniugi Marco ed Angela Faillaci, di Mistretta -; è la famiglia il luogo dove prima di tutto bisogna essere accoglienti e disponibili, sempre aperti al dono della vita”.giubileo_delle_famiglie_005

Non potendolo fare tutti singolarmente, il vescovo monsignor Ignazio Zambito assieme ad un rappresentante di ciascun vicariato e ai tanti bambini presenti, ha attraversato la Porta Santa, dopo aver spiegato che “Cristo è la Porta, a cui noi dobbiamo aprire la porta del nostro cuore”. “C’è pure – ha aggiunto – la porta del confessionale, perché non c’è Giubileo se non ci si accosta al sacramento della Riconciliazione. E c’è Maria, la Porta del Cielo”.

E’ seguita la celebrazione della messa e nell sua omelia monsignor Zambito si è soffermato su come “il Crocifisso ci mostri il volto misericordioso del Padre”, sugli “attacchi a cui viene sottoposta la famiglia”, sulla necessità che oggi più che mai le coppie cristiane sia incisive nel contesto sociale, “con entusiasmo convinto, capace di contagiare, perché parla la vita”. “Adesso – conclude don Calogero Calanni – bisogna continuare nella quotidianità quanto sperimentato a Tindari. La società di oggi ha bisogno di famiglie unite, cristiane nel senso pieno del termine, capaci di incidere con la testimonianza concreta, per essere davvero chiesa domestica che si spende per gli altri”.

 

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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