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PATTI – 13 anni fa il tragico incendio al “Rifugio del Falco”, 6 morti. Silenzio istituzionale irriguardoso.

PATTI – 13 anni fa il tragico incendio al “Rifugio del Falco”, 6 morti.  Silenzio istituzionale irriguardoso.
Agosto 22
08:42 2020

Ricordare, nella sua etimologia più profonda, significa “conservare nella memoria”. In un’epoca di ansia, di preoccupazione, di “mordi e fuggi”, di “tutto e subito”, di pressappochismo, conservare diventa sempre più complicato, soprattutto per le giovani generazioni.

Noi, anche quest’anno, vogliamo far “conservare” nella memoria collettiva quanto accaduto 13 anni fa. Era il 22 agosto 2007 quando, inaspettatamente, una festa di compleanno al “Rifugio del Falco” di Rocche Litto si trasformò in un’immane tragedia. Sei le vittime del rogo e altre persone che portano indelebili i segni di quell’evento.

Vogliamo “conservare” perché già solo ricordare determinati accadimenti, sia pur nella loro tragicità, è fondamentale perché, purtroppo, come tanti “casi” della nostra Italia, anche su quanto avvenuto al “Rifugio del falco” è da tempo calato il silenzio.

Nei parenti delle vittime – Matteo Cucinotta, che quel maledetto 22 agosto  festeggiava 52 anni, il fratello Costantino, la moglie Lucia Natoli, la madre di quest’ultima, Caterina Maffeini, il cuoco e la cameriera dell’agriturismo, Giuseppe Buonpensiero e Cettina Scaffidi – il ricordo si mescola alla rabbia e al senso di impotenza, perchè attendono ancora che sia fatta chiarezza e, soprattutto, giustizia.

Costantino Cucinotta, Giuseppe Buonpensiero e Cettina Scaffidi morirono sul posto, Lucia Natoli dopo poche ore, Caterina Maffeini due settimane dopo e Matteo Cucinotta due mesi dopo negli ospedali in cui erano stati ricoverati. 

Oggi, a Messina, alle 10, nella Villa Mazzini, per iniziativa dell’Osservatorio “Lucia Natoli”, coordinato da Saro Visicaro, si terrà l’iniziativa “Avrò cura di te”, giornata dedicata ai danni ambientali, al dissesto idrogeologico, all’emergenza incendi, al consumo del suolo, ai cambiamenti climatici. La stessa sarà guidata dall’avvocato Silvana Paratore; interverrà il dottore Antonino Rindone, vice presidente dell’associazione Insegnanti di Scienze Naturali. Quindi, si raggiungerà l’Oasi, gestita da Legambiente, sui Colli Peloritani e, dopo un momento conviviale, si raggiungerà Ziriò, dove è stato piantato un albero in memoria di Lucia Natoli e dove ci sarà l’omaggio alle vittime dell’incendi.

E a Patti ? Silenzio ! Del resto, a livello istituzionale non è stato mai organizzato alcunchè per ricordare il tragico evento. Figurarsi se ci si pensa a distanza di 13 anni, in piena estate, presi da altre occupazioni. E non mi venite a dire che non si fa a causa dell’emergenza sanitaria, perché negli anni precedenti non c’era il covid.

Nessuno lo consideri un attacco personale, ma è davvero una mancanza clamorosa che fa pensare e, soprattutto, conferma come non riusciamo a “conservare” e siamo troppo veloci a dimenticare. Addirittura, nell’immediatezza del rogo, si era proposto di dedicare alle sei vittime una strada cittadina. Qualcuno ne ha più sentito parlare ? Ma se si è incapaci di organizzare una semplice cerimonia, fosse anche di appena dieci minuti…

Silenzio, solo silenzio; un silenzio…assordante, fragoroso, a nostro avviso irriguardoso. 

Restano solo i parenti e gli amici delle vittime che in questo giorno rivivono quelle terribili ore del 22 agosto 2007, col loro pesante fardello di “perché”, con i loro giustificati rimpianti per quanto si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto. 

Noi, allora, intendiamo “conservare nella memoria” per rispetto ai sei morti che, con tale modo di fare permeato dall’indifferenza, “muoiono” ancora, per rispetto alle famiglie, per rispetto a tutta la comunità pattese.

Ricordando, è proprio il caso di dire, che “chi dimentica il passato non ha futuro”. 

Nicola Arrigo

 
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